Non poteva mancare nel nostro report di fine decennio, uno sguardo al cinema italiano degli anni ’10.
Oltre ai quattro che hanno trovato la loro strada all’interno della classifica generale, vi segnaliamo qui un nutrito gruppo di titoli e di autori, per lo più giovani, talvolta al loro primo o secondo film.
C’è qualche venerato maestro – Bellocchio, Bertolucci, Taviani, Moretti, Amelio – qualche nome ormai molto affermato – Garrone, Rohrwacher, Virzì – ma per lo più si tratta di scommesse sul futuro: non c’è solo cinema d’autore, c’è anche tanto lavoro sui generi e sulla commedia, dai Manetti a Rovere, da Mainetti a Rak, con il suo team d’animazione.
E c’è la grande tradizione italiana del cinema che parte del reale con Frammartino, Rosi, Marcello, Carpignano.
E c’è Napoli, vero epicentro di tanta parte del nuovo cinema italiano e della serialità: set d’elezione per Garrone, De Angelis, Marcello, Martone, Giovannesi, i Manetti, Rak e non solo.
C’è qualche assenza di peso, quasi sempre voluta e meditata. La selezione dei titoli italiani alla Mostra di Venezia, se da un lato ha aperto quello spazio a registi nuovi e ad opere decisamente indipendenti, dall’altro si è troppo spesso rivelata troppo fragile, per reggere il peso del concorso, soprattutto in anni in cui la Mostra si è rafforzata sino a riconquistare una centralità evidente, nel sistema distributivo internazionale.
Manca anche Stefano Sollima, uno degli uomini chiave del cinema italiano di questo decennio, tuttavia il suo contributo più significativo ci sembra sia stato tutto all’interno della nuova serialità televisiva, con i notevolissimi Romanzo Criminale, Gomorra e con l’ambizioso Zero Zero Zero, di cui abbiamo visto le due puntate d’esordio a Venezia. Più deboli ci sono parsi invece i suoi tre film ACAB, Suburra e Soldado. Per questo non lo troverete in classifica.
Ecco i nostri 30 titoli. Seguite i link alle nostre recensioni:
- La grande bellezza di Paolo Sorrentino
- Noi credevamo di Mario Martone
- Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino [Io sono l’amore/Suspiria]
- Le quattro volte di Michelangelo Frammartino
- Dogman di Matteo Garrone [Reality/Il racconto dei racconti/Pinocchio]
- Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani
- Indivisibili di Edoardo De Angelis [Il vizio della speranza]
- Non essere cattivo di Claudio Caligari
- Mia madre di Nanni Moretti [Habemus Papam]
- Il traditore di Marco Bellocchio [Bella addormentata]
- A ciambra di Jonas Carpignano
- Martin Eden di Pietro Marcello
- Corpo Celeste di Alice Rohrwacher [Lazzaro felice]
- Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti
- La pazza gioia di Paolo Virzì [Il capitale umano]
- Il gioiellino di Andrea Molaioli
- Anime nere di Francesco Munzi
- Su Re di Giovanni Columbu
- Ammore e malavita dei Manetti Bros.
- Fuocoammare di Gianfranco Rosi
- Io e Te di Bernardo Bertolucci
- Il primo uomo di Gianni Amelio
- Terraferma di Emanuele Crialese
- Diaz di Daniele Vicari
- Veloce come il vento di Matteo Rovere
- La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi
- Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
- Miele di Valeria Golino
- Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
- Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone [L’arte della felicità]
Manca uno dei film più importanti e riusciti… Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese