Arrivati alla la classifica di questa nostra Cannes 75 segnala soprattutto un concorso mediocre, pieno di insufficienze, di mancate conferme, di film sbagliati e inutile, incapaci di osare, di mettere in discussione se stessi, se non il linguaggio cinematografico.
In testa mi pare di poter mettere Broker di Kore-Eda. Forse non il suo film migliore, ma un altra variazione sulle sue ossessioni familiari.
Con lui un altro film di produzione coreana, il melò di Park Chan-wook Decision To Leave.
Dietro di loro il bellissimo Pacifiction di Serra, forse il più audace e misterioso del concorso.
Un passo indietro ci sono l’egiziano Boy From Heaven e lo svedese Triangle fo Sadness. Più staccati il russo Tchaikovsky’s Wife, Mungiu di R.M.N., Close e Leila’s brothers.
Molte, troppe le insufficienze, anche gravi. Segno di un concorso inutilmente affollato. Qualche film ben avrebbe potuto trovare spazio in Cannes Premiere o nel fuori concorso.
Segnaliamo inoltre Esterno Notte di Bellocchio, finora il lavoro migliore visto sulla Croisette, Elvis di Luhrmann assieme a due film tutti al femminile: War Pony e Falcon Lake, rispettivamente a Un certain regard e alla Quinzaine.
Questi i titoli del concorso dal migliore al peggiore:
- Broker
- Decision To Leave
- Pacifiction
- Boy From Heaven
- Triangle of Sadness
- Tchaikovsky’s Wife
- R.M.N.
- Close
- Leila’s Brothers
- Les Amandiers – Forever Young
- Un petit frère – Mother and Son
- Tori e Lokita
- Armageddon Time
- Stars At Noon
- Frère et sœur – Brother and sister
- Crimes of the Future
- Nostalgia
- EO
- Le otto montagne
- Holy Spider
- Showing Up