Grazie all’informatissimo portale Cineuropa, ecco le prime indiscrezioni sui partecipanti al prossimo 65°Festival di Cannes, che si terrà dal 16 al 27 maggio. Nanni Moretti sarà il presidente della Giuria.
Iniziamo con gli americani: in pole position The Master di Paul Thomas Anderson, Cogan’s Trade di Andrew Dominik con Brad Pitt, Moonrise Kingdom di Wes Anderson, Nero Fiddled di Woody Allen girato a Roma, ma anche Voyage of Time di Terrence Malick e l’ultimo di James Gray, Low Life con Joaquin Phoenix.
Tra i nomi storici potrebbero esserci Love dell’austriaco Michael Haneke con Isabelle Huppert, di ritorno sulla Croisette dopo la Palma per Il nastro bianco, Angels Shares di Ken Loach, On the Road di Walter Salles con Garett Hedlund, Sam Riley, Kirsten Dunst e Kristen Stewart, Cosmopolis di David Cronenberg con Robert Pattinson, tratto dal romanzo breve di Don De Lillo, Post Tenebras Lux del messicano Carlos Reygadas, The End di Abbas Kiarostami, Elefante blanco dell’argentino Pablo Trapero, The Grandmaster di Wong Kar-wai con Tony Leung e Zhang Ziyi, Big House di Matteo Garrone e De rouille et d’os (Rust and Bone) del francese Jacques Audiard con Marion Cotillard.
Ci sono poi quelli che vorrebbero essere sulla Croisette: In The Fog dell’ucraino Sergei Loznitsa, già in concorso con My joy, Après mai del francese Olivier Assayas, The We and the I del suo connazionale Michel Gondry, la trilogia Paradise dell’austriaco Ulrich Seidl, Another Country del coreano Hong Sang-soo con Isabelle Huppert, The Taste of Money del suo connazionale Im Sang-soo e Laurence Anyways del canadese Xavier Dolan, che ha portato a Cannes i due film precedenti, I killed my mother e Les amours imaginaires. C’è anche qualche speranza per il nuovo film di Cristian Mungiu (4 mesi 3 settimane 2 giorni).
Più incerta appare la partecipazioni di Hard to be a God del russo Alexei German Jr. (Paper Soldier), Dream and silence dello spagnolo Jaime Rosales, The Last Supper del cinese Lu Chuan, Rhinos Season dell’iraniano Bahman Ghobadi, Mishima, a Life in Four Chapters del giapponese Koji Wakamatsu, No del cileno Pablo Larrain (a Venezia con l’epocale Post mortem), Heli del messicano Amat Escalante e Gebo and the Shadow del maestro portoghese Manoel de Oliveira.
Per quanto riguarda la pattuglia francese, sempre molto agguerrita, Foxfire di Laurent Cantet (Palma d’Oro con La classe) non dovrebbe essere pronto in tempo, mentre potrebbero farcela Dans la maison di François Ozon, Michael Kohlhaas di Arnaud des Pallières, Journal de France del duo Raymond Depardon – Claudine Nougaret, Superstar di Xavier Giannoli e Holly Motors di Leos Carax, senza dimenticare i film d’animazione Le magasin des suicides di Patrice Leconte e Aya de Yopougon di Clément Oubrerie e Marguerite Abouet.
FRANCIA: Assayas, Ozon, Audiard, Carax
ITALIA: Garrone, Giordana
AUSTRIA: Haneke
GRAN BRETAGNA: Loach
ROMANIA: Mungiu
USA: Anderson Paul Thomas, Anderson Wes, Gray, Salles
CANADA: Cronenberg, Dolan
ARGENTINA: Trapero
MESSICO: Reygadas
CINA: Wong
COREA: Hong
UCRANIA: Lozitsa
E siamo a 20…fuori qualcuno di questi e dentro qualche sorpresa o qualche outsider e la selezione è pronta…con un favorito…Paul Thomas Anderson…e uno che attende la palma d’oro da anni Wong Kar-Wai