Dopo i successi clamorosi degli anni ’80 e dei primi anni ’90, da Aliens ai due Terminator a True Lies, la lavorazione infinita e tortuosa del Titanic sembrava essere sul punto di travolgere la buona stella di James Cameron.
Sappiamo come è finita. Col più grande successo di sempre.
Dieci anni dopo avveniva lo stesso con Avatar, un film tutto costruito sulla performance capture, il 3D e ambientato nell’universo sconosciuto dei Na’vi.
Il risultato è stato ancora più sensazionale.
Trascorsi tredici anni, l’idea di dare non uno, ma quatto sequel a quella storia sembrava una follia. I rinvii infiniti, il covid, un budget mostruoso e lo stesso 3D sostanzialmente defunto come fenomeno al box office sembravano presagi nefasti sul destino di Avatar: La via dell’acqua.
Il debutto non travolgente a metà dicembre negli Stati Uniti, in Francia e Cina – i tre maggiori mercati mondiali – aveva avvalorato stime conservative sul suo successo.
E invece, esattamente come accaduto con i suoi due film precedenti, anche questa volta Cameron ha riscritto da capo la storia del box office.
Avatar: La via dell’acqua alla sua terzo weekend americano non ha perso un dollaro rispetto al secondo, con una tenuta sensazionale, che comprensiva dei dati di oggi lunedì 2 gennaio dovrebbero portarlo ad un totale di 440 milioni di dollari in diciotto giorni di programmazione. Superato Black Panther: Wakanda Forever, Cameron lascia al secondo posto Il gatto con gli stivali 2 che raccoglie 21 milioni in quattro giorni e si porta a 66 milioni, mentre è quarto il biopic su Whitney Houston con 16 milioni complessivi e quinto Babylon con 11.
The Whale in limited release si è difeso piuttosto bene incassando 6,2 milioni, mentre The Fabelmans di Spielberg non ha mai trovato il suo pubblico e si attesta a 12,5 milioni di dollari complessivi.
Nel resto mondo il film di Cameron ha incassato sinora 957 milioni di dollari, per un totale al 31 dicembre di 1 miliardo 380 milioni.
I mercati migliori sono la Cina con 152 milioni, la Francia con 95, la Corea del Sud con 75, la Germania con 67 e la Gran Bretagna con 54 milioni.
L’obiettivo naturale, a questo punto è superare i 2 miliardi nel mondo, entrando così nel novero dei cinque maggiori incassi di sempre, ancora guidati dal primo episodio con i suoi 2,9 miliardi.
Anche in Italia Avatar: La via dell’acqua sta andando benissimo. E’ il miglior risultato in tempo di covid con 29,1 milioni di euro. Al momento è sopra i risultati anche di Endgame, nello stesso numero di giorni e sembra volersi avvicinare a quelli de Il re leone.
Al secondo posto Aldo Giovanni e Giacomo con Il grande giorno si difendono bene con uasi 5 milioni raccolti complessivamente, mentre Le otto montagne è terzo con 2,2 milioni.
Il gatto con gli stivali 2 ha superato i 4,1 milioni complessivi e The Fabelmans si avvicina lentamente a 1,5 milioni.
Buon debutto di Fabio De Luigi con Tre di troppo: 700.000 euro nel suo primo giorno.
Il successo di Avatar ha trascinato anche il box office italiano che ha fatto segnare un +60% rispetto alla stessa settimana di un anno fa e un +44% rispetto alla settimana scorsa.
Se guardiamo ai numeri del 2022, si sono staccati 44 milioni e mezzo di biglietti, in risalita rispetto ai 28 milioni del 2020 e ai 24 milioni del 2021, tuttavia neppure la metà dei 97 milioni del 2019.
Solo sei film hanno superato nell’anno i 10 milioni: oltre ad Avatar, ci sono Minions 2 (14,7) Doctor Strange nel multiverso della follia (13,6), Top Gun: Maverick (13,1), Thor: Love and Thunder (10,8), The Batman (10,2).
Nel 2019 erano sedici.
Sono tutti in qualche modo sequel o film di franchise. Il primo italiano è La stranezza, tredicesimo, con 5,4 milioni. Incidentalmente è anche il primo film senza debiti con fumetti, film passati, videogames o serie di libri.
In Francia il 2022 si è chiuso con 152 milioni di presenze, il 27% in meno rispetto al periodo pre-Covid 2017-2019. Altri numeri…