A Taormina, come di consueto sono stati consegnati i Nastri d’Argento dal SNGCI.
Ad imporsi il modesto film di Nanni Moretti, Habemus Papam, che segnala un anno un po’ infelice per il cinema nazionale d’autore, in cui il successo travolgente della commedia della generazione X ha fatto da contraltare agli scarsi risultati di molti film interessanti, dal Vallazasca di Placido a Noi credevamo di Martone, fino all’invisibile Corpo celeste di Alice Rohrwacher.
Sei Nastri d’Argento su sette nomination vanno ad Habemus Papam, compreso il nastro al regista del miglior film e quelli al miglior soggetto (Moretti con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli), fotografia (Alessandro Pesci), scenografia (Paola Bizzarri), costumi (Lina Nerli Taviani) e produttore (Nanni Moretti e Domenico Procacci).
Il nastro dell’anno era già andato a Noi credevamo di Mario Martone.
Tre premi importanti sono andati invece a Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido: miglior attore protagonista (Kim Rossi Stuart), montaggio (Consuelo Catucci) e colonna sonora (i Negramaro).
Come attrice protagonista vince Alba Rohrwacher per il suo ruolo in La solitudine dei numeri primi, mentre la miglior attrice non protagonista è Carolina Crescentini per Boris il film e 20 sigarette; miglior attore non protagonista è Giuseppe Battiston per le sue interpretazioni in tre film: La passione, Figli delle stelle e Senza arte né parte: una sorta di premio ad personam.
Come miglior regista esordiente, i giornalisti cinematografici hanno scelto Alice Rohrwacher per Corpo celeste.
Infine il premio alla miglior commedia a Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, la miglior sceneggiatura è quella di Massimo Gaudioso per Benvenuti al sud (curioso che si il remake di un film francese a vincere…), il miglior documentario è 1960 di Gabriele Salvatores.
Miglior film europeo è lo scialbo Il discorso del re di Tom Hooper.
Ci si lamenta sempre perchè i premi consegnati dagli americani sono nazional popolari e premiano spesso film buonisti: anche i Nastri e i David, nel loro piccolo, non sono da meno…