Realtà e fantasia si rincorrono.
William Friedkin, uno dei maestri della New Hollywood, porta sullo schermo il romanzo di William Peter Blatty, L’esorcista, facendone uno dei dieci film di maggior incasso della storia del cinema.
Quarantacinque anni dopo, torna ad occuparsi del demonio, con un documentario dedicato al famoso e controverso esorcista italiano, Padre Gabriele Amorth.
Si chiamerà The Devil and Father Amorth.
Friedkin ha dichiarato: “I never stopped being fascinated by the nature of good and evil and the possibility of demonic possession. The opportunity for me to witness and film an actual exorcism came about more than four decades after I made The Exorcist completely by accident.”
Il film è stato girato durante il nono esorcismo che Amorth ha praticato su una donna, che manifestava sintomi inspiegabili di possessione, che si acuivano nei giorni delle feste cristiane e parlava in latino senza aver mai studiato la lingua.
Nel frattempo il decano degli esorcisti, il modenese Padre Amorth – partigiano, vicino a Dossetti e La Pira, laureato in giurisprudenza e dal 1986 esorcista della diocesi di Roma – è morto lo scorso mese di settembre ad oltre 90 anni.
Per molto tempo aveva curato una rubrica su Radio Maria, Racconti di un esorcista: le sue prese di posizione sui messaggeri del demonio e i simboli della cultura di massa hanno fatto scalpore.
Il film ora è in fase di montaggio. Produce la LD Entertainment. Chissà che Il diavolo e Padre Amorth non arrivi sul Lido, in tempo per la prossima Mostra. Da ricordare che proprio un documentario sugli esorcisti, Liberami, aveva vinto la sezione Orizzonti l’anno scorso.