Siamo arrivati ormai a metà Mostra e si impone un primo bilancio provvisorio almeno per i film in concorso.
Nessun film che ci abbia rapito definitivamente, qualche caduta di tono evitabile ed un livello generalmente medio-basso ha caratterizzato sinora le opere in gara.
I festival si fanno con i film che ci sono e se questo era il meglio che Barbera & co. hanno trovato nel mondo non c’è da stare troppo allegri.
Il nostro Leone va sinora a The Master di Paul Thomas Anderson, opera ambiziosa e forse non completamente risolta, ma che rispende di un duetto straordinario. L’impossibilità di duplicare i premi potrebbe spingere la giuria a premiare il solo Joaquin Phoenix, che si carica il film sulle spalle e lo trascina verso territori assoluti.
Subito dietro una serie di film meno riusciti, ma comunque significativi a partire da To the wonder di Malick, in cui brilla Olga Kurylenko, quindi il grottesco E’ stato il figlio di Ciprì, poco apprezzato dalla stampa estera e quindi forse difficile anche per la giuria, Après Mai di Assayas, invece universalmente applaudito, per chiudere con i controversi Kitano e Kim Ki duk.
Se per la Coppa Volpi maschile, solo un Leone a The Master potrebbe togliere il premio a Phoenix, per quella femminile ci sono più candidate: la protagonista del russo Betrayal, la Kurylenko, al limite anche la protagonista di Fill the void, che pure abbiamo amato pochissimo.
Attrendiamo fiduciosi la seconda metà del concorso, i bravi direttori di solito lo costruiscono in modo che migliori verso la fine.
Lo speriamo.