The English: il viaggio di Lady Cornelia nell’America dei fuorilegge

The English ***

Se non sapete staccarvi da oggetti o cose segnatevi questa massima: la differenza tra ciò che vuoi (what you want) e ciò che ti serve (what you need) corrisponde a quanto può trasportare il tuo cavallo. È anche la prima lezione appresa da Lady Cornelia Locke in America, la vera America della frontiera, ancora avvelenata, nell’ultima decade dell’Ottocento, dall’odio delle guerre scatenate contro i nativi, imbevuta di sangue e budella, grezza e senza pietà. Cornelia è la protagonista femminile di The English, splendida miniserie scritta e diretta da Hugo Blick per BBC e Amazon Prime, disponibile in Italia sulla piattaforma Paramount, con due interpreti in stato di grazia. Emily Blunt e Chaske Spencer risultano perfetti nei rispettivi ruoli, una giovane nobildonna inglese alla ricerca dell’uomo che ha ucciso suo figlio e un (ormai) ex soldatodi cavalleria con il sogno di qualche acro di terra da coltivare, come promesso dall’Homestead Act.

The Englishsi apre con un omicidio. Territorio dell’Oklahoma, 1890. Una pattuglia dell’esercito americano uccide con un colpo di fucile Running Hawk. L’intera famiglia del capo indiano di etnia cheyenne, da molto tempo sulla lista dei ricercati per aver ucciso il fratello del soldato Billy Myers, sembra destinata a morire nel modo più atroce, quando Eli Whipp, uno scout Pawnee, ordina ai commilitoni di fermarsi. Eli Whipp riesce ad evitare l’ennesimo massacro di nativi, ma viene avvisato. Nonostante abbia servito l’esercito, una volta dismessa la divisa blu,tornerà a essere uno di loro, cioè un indiano, un pellerossa, un selvaggio. Tornerà a essere Wounded Wolf, lupo ferito, il suo nome pawneeimbevuto di memorie ancestrali ecarico del ricordo di feroci battaglie intertribali.The English ibrida il western con la sfera noir del delitto. Dove approderanno le indagini dello sceriffo Marshall? Il reduce Timothy Flynn si è davvero suicidato? Chi ha rubato i capi di bestiame dalla fattoria dei Myers?

Nel suo viaggio da sud verso nord, destinazione Caine County nel Wyoming, Lady Locke porta con sé valigie strapiene di banconote, un carico ingombrante e pericoloso. Nel Kansas, incappa in Richard Watts, un losco proprietario di hotel, nulla più che una locanda di legnoincorniciata nel nulla assolato e assordante delle grandi pianure centrali. Mr Watts, figura crudele dalla parlata forbita, forte di un razzismo esibito con orgoglio (“la sua colpa è la sua pelle”), ha provveduto a far picchiare e a incatenare Eli Whipp, per sua sfortuna entrato dalla porta principale come un avventore qualunque. Cornelia subisce la stessa sorte di violenza e prigionia. Mr Watts è in realtà un tirapiedi dell’uomo, ricchissimo, che Lady Locke sta cercando. La scena della cenaa lume di candela tra loro due, il fosco, luciferino albergatore e la meravigliosa, dolente signora inglese,con la sua straordinaria tensione, è già un buon motivo per guardare The English. Le “ostriche della prateria” vanno di traverso a Mr Watts, ucciso, o meglio affettato, da Eli Whipp. Cornelia scongiura l’ex scout di portarla con sé. La loro avventura comune inizia qui.È forse la magia, come crede Cornelia, ad averli fatti incontrare?

Recentemente il genere western è tornato di moda, basti ricordare l’ossequiosa trilogia di Taylor Sheridan (Yellowstone, 1883 e 1923) e la rivisitazione del grande classicoDjango, un topos inamovibile, con la regia di Francesca Comencini. Certo, in The English il peso della protagonista femminile è notevole, tanto da ricordare la figura di Rosalie Quaid in Hostiles.

Nel film di Scott Cooper del 2017, uno dei migliori esempi di western contemporaneo, la vedova Quaid (interpretata da Rosamund Pike), intraprende con il Capitano Joseph Blocher (Christian Bale), alla sua ultima missione, un viaggio che per entrambi si rivelerà una catarsi inaspettata, un percorso di liberazione dal male. Falco Giallo, il sanguinario capo indiano divorato dal cancro, è scortato da un Blocher inizialmente astioso e riluttante fin nel remoto Montana, perché possa spirare in pace tra le sue montagne. Al termine di esperienze e battaglie combattute fianco a fianco, un’epica stretta di manosegnalala trasformazione. La sofferta consapevolezza della durezza del vivere conduce all’illuminazione: nessuno scampa al dolore, alla morte, comunque essa venga, per mano assassina o per malattia (una lezione molto similealla parabola buddista del seme di senape). Morte, violenza,spaesamento, paura e desiderio d’amore sono assi cardinali anche diThe English. In più, la rapacità, quale sentimento negativo, ideologicamente connotato, di un’intera epoca.

Il villain della miniserie di Hugo Blick è un affarista di nome David Melmont. Nel 1875 Thomas Trafford, il fidanzato di Cornelia Locke, approda nel Wyoming nel tentativo di risollevare le sue fortune. Con lui c’è Melmont, commerciante di carni ed esperto contabile.Il caporale McClintock e due cavalleggeri, Timothy Flynn e Billy Myers, li incrociano per caso, mentre pattugliano una zona desertica, non per ragioni di servizio, ma con l’obiettivo, molto personale, di stanare Running Hawk (lo stesso capo indianoucciso all’inizio del primo episodio, quindici anni dopo). Melmont si unisce a loro e… alla Calibro 85, la fedele compagna di McClintock. Il linguaggio della mitragliatrice, così implacabile nella sua grammatica di morte, è lo sfondo sonoro di uno dei momenti più agghiaccianti di The English, il massacro di Chalk River. Trafford tenta invano di opporsi alla spedizione. Tornato provvisoriamente in patria, Melmont va a fare visita a Cornelia Locke, chiedendole duemila sterline di riscatto per riscattare Trafford dalla galera. È una menzogna. Trafford non ha ammazzato cheyenne, non è stato arrestato in un bordello, non è imprigionato in nessun buco di fognascavato nella terra. Cornelia scopre l’inganno e Melmont, che al contrario del fidanzato è con ogni evidenza un frequentatore di postriboli, nel violentarla brutalmente, le trasmette una malattiarivelatasi poi incurabile.

Rafe Spall, l’attore che interpreta David Melmont, ritaglia su di sé un personaggio paradigmatico, non troppo lontano, per etica, o assenza di etica, dal leggendario Daniel Plainview, iconico protagonista di There Will Be Blood di P.T. Anderson (2007). The English è anche un racconto sul tracollo dell’aristocrazia europea, incatenata ai suoi stili,comportamenti e gusti retrò, a cospetto delle nuove forze economiche e sociali, capaci di esercitare una forza devastante. Il confine tra crimine e schietto spirito imprenditoriale si fa labile.L’affermazione personale prescinde dalla bontà dei mezzi usati. È l’ebrezza scatenata dall’assenza di regole, è il desiderio di appropriarsi di terre inesplorate, è la sensazione di poter diventare chiunque a partire da zero, è l’aviditàinsaziabile, che spinge verso l’obiettivo ultimo, totalizzante,ovvero l’eterno binomio potere-denaro.In sintesi, è l’America vergine e selvaggia, ritratta realisticamente, al riparo da qualsivoglia idealizzazione, sogno e incubo insieme.

L’estetica di The English è raffinata e complessa. La fotografia del catalano Arnau Walls Colomer (Jack Ryan, Official Competition) attinge a vivide tavolozze di luce, per restituire paesaggi assolati, taglienti, crudi. I campi lunghi, talvolta lunghissimi, rendono la dismisura delle proporzioni. Uomini e cavalli, ricomposti in un’unica silhouette, si stagliano controla disadorna bellezza delle distese desertiche. Muti cieli notturni sussurrano, a chi sa ancora interrogare la via delle stelle, il senso ultimo dell’esistenza. Serrati primi piani rivelano la durezza dei volti, intagliati nella lucida consapevolezza della provvisorietà dell’esperienza terrena. Il nemico è dietro l’angolo e la sua apparizione può coincidere con una sentenza inappellabile. “Noi ci limitiamo a prendere la mira, ma a volte sbagliamo”, dice Eli a Cornelia. The English è un western che si rivolge all’umano e non tace nulla di esso.

Il discrimine morale non è chiaro. Indiani approfittano vigliaccamente di altri indiani: il pawneeEli Whipp è catturato da una coppia, John e Katie Clarke, entrambi nativi, che di corpi altrui fa osceno commercio. Il panorama sociale del far west, lontano dagli schematismi manichei della vecchia filmografia di genere, è popolato da cacciatori di taglie, predoni, assassini e speculatori provenienti da ogni angolod’Europa. Immigrati saccheggiano nuove schiere di avventurieri, attirati, non diversamente dai loro carnefici, da promesse di facile abbondanza. I “Boomers” mennoniti prima sono preda di banditi “irregolari”, poi bandiscono gli indiani dalle loro terre. Nel terzo episodio, la fuorilegge Black Eyed Mog valuta a distanza, per la precisione dal picco di uno sperone roccioso, il possibile bottino costituito dalle mercanziedi Cornelia Locke e conclude che non vale la pena di sporcarsi le mani.

La stessa Cornelia, di ritorno dalla sua missione (riportare una bambina rimasta orfana ai coloni tedeschi), dismessi ormai i panni della nobildonna inglese amante della musica classica e del tiro con l’arco, usa con John Clarke un’espressione da bounty killer affamato di taglie, “l’esatto valore di un uomo disteso sul tavolo”, per estorcergli la confessione su che fine abbia fatto Eli Whipp.

The English risponde alle regole del romanzo di formazione, nella sua accezionepiù empirica, del toccare e dell’essere toccati, del colpire e del reagire (“Finire faccia a terra, c’è qualcosa di strano in questo paese”), dello sperimentare tutto, fino alle soglie del pentimento e del rimpianto, benché, almeno per Cornelia, il futuro sia un discorso monco, un orizzonte negato. La vendetta è l’atto conclusivo della tragedia. Gli anni successivi, al più, sono un’appendice letteraria, lenti giorni di consunzione trascorsi dietro una cortina di dolore e vergogna, solo per testimoniare, voce fuori campo,gli eventi.

“Gli inglesi scrivono la storia ma non dicono la verità”, dice Eli Whipp alla sua compagna di viaggio. E la veritàdell’Ovest è brutale: vacche sventrate, teste scuoiate, cimiteri profanati, città edificate su ossa maciullate, cadaveri riesumati recanti marchi d’infamia. In questo caos degli elementi, suona paradossale l’intenzione espressa dal maggiore McKay, voler educare “i selvaggi”, specialmente se associataall’apologia dello sterminio (dei bisonti, ma non troppo sotto traccia, degli indiani stessi). The English ha un respiro epico e una struttura tragica. L’ordine fonda la giustizia, non viceversa. E l’ordine è quello di chi a guerra conclusa, sui mucchi di cenere, impugna la penna.Si aggiunga la critica, evidente, al patriarcato, al modo maschile di gestire il potere declinato nello stupro come pratica di dominio, socialmente accettata, del corpo altrui.

Il cognome della protagonista, Locke, appare curioso. È un richiamo algrande filosofo dell’esperienza, che legava l’uso del denaro allo stato di natura e, in difesa del bene inviolabile della proprietà, giustificava la diseguaglianza sociale, o si tratta,semplicemente, di un’innocente coincidenza?A ben vedere, la contraddizione di Cornelia, donna che apprende la geografia del mondo nuovo, una tabula rasa esposta alle intemperie della violenza individuale, assemblando i cocci del proprio vissuto, è impossibile da risolvere.Il legame con Eli Whipp, scritto nelle stelle,le medesime stelle che entrambi consultano chiamandole con nomi diversi, non può svilupparsi in una forma d’amore completa: la libertà dell’America è illusoria. Cornelia è, in definitiva,dannata. Scandalosa maternità, la sua, per la decisione di voler essere, comunque, madre (da antologia la sua risposta a Melmont, nel finale).

“L’animo americano è duro, isolato, stoico e assassino. Non si è ancora mai disciolto” recita l’epigrafe al ricordatoHostiles. La citazione di D.H. Lawrence si adatta anche aThe English. Memorabili i due interpreti principali. La serie è costruita attorno a loro, tuttavia non si esaurisce con loro. Splendido il finale, quando l’animo americano è infine compresso nella parodia di un circo itinerante. Eccolo, l’ovest tramortito e sconfitto, una storia triste raccontata molte volte, troppe volte, che non sono mai abbastanza.

Titolo originale: The English

Numero di episodi: 6

Durata:circa 50 minuti l’uno

Distribuzione: Paramount su Prime Video

Uscita in Italia: 8 marzo 2023

Genere: Western, Drama

Consigliato a chi:accanto allo scorpione sa vedere il lupo, si toglie i guanti solo quando torna a casa.

Sconsigliato a chi: sottovaluta gli avvoltoi del Kansas, non sa che da un serpente si ricavano due pasti e una cintura.

Visioni e letture parallele:

  • Oltre a Hostiles di Scott Copper (disponibile su Prime Video), da vedere ancheL’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik, 2007.
  • Una summa degli archetipi americani:Il sentiero del West di A. B. Guthrie, Mattioli 1885, 2019.
  • Un saggio su riti, credenze e leggende dei popoli nativi, miracolosamente arrivate fino a noi: I miti degli Indiani d’America di John Bierhorst, Longanesi, 2019.

 

Un oggetto pagato a caro prezzo: la bussola.

La tautologia di David Melmont: un accordo è un accordo.

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