E’ un Leone d’oro italiano, a quindici anni da Così ridevano di Gianni Amelio.
Sacro GRA, il documentario di Gianfranco Rosi si aggiudica il premio più ambito. Confessiamo di non averlo amato sino in fondo, ma evidentemente le sue storie fuori dall’ordinario, attorno al Grande Raccordo Anulare, hanno lasciato il segno nei giurati.
Per il resto, il consesso guidato da Bertolucci non ha sbagliato un nome, con il Gran Premio a Stray Dogs di Tsai Ming Liang, due riconoscimenti per Miss Violence, regia e miglior attore, così com’era avvenuto l’anno scorso per The Master, ed Elena Cotta migliore attrice per Via Castellana bandiera.
La sceneggiatura migliore è quella di Philomena e La moglie del poliziotto si aggiudica il premio della giuria. A Tye Sheridan per il suo ruolo in Joe il premio per il miglior attor giovane, intitolato a Marcello Mastroianni. Era uno dei ragazzini di The tree of life. Lo rivedremo anche in Mud.
Ci sarà tempo per discutere e commentare questo risultato. I nostri favoriti della vigilia ci sono tutti. Ma le polemiche non mancheranno.
Ora è il momento di fare i complimenti a Gianfranco Rosi ed a Bernardo Bertolucci, che ha voluto in ogni caso segnalare il grande lavoro dei giovani documentaristi italiani, che hanno arricchito con le loro opere i festival di tutto il mondo, da Costanza Quatriglio a Pietro Marcello, dal duo D’Anolfi e Parenti a Michelangelo Frammartino.

