Con un pugno di ottimi film italiani da premiare i David di Donatello hanno cercato di dividere equamente riconoscimenti e menzioni, cercando il meglio della scorsa travagliata annata cinematografica.
Alla fine i premi più importanti se li è presi Paolo Sorrentino con il suo E’ stata la mano di Dio, scelto come miglior film dell’anno. Accanto a quello, anche i riconoscimenti per la regia,, la fotografia a Teresa Saponangelo per la migliore attrice non protagonista e il David Scuola, assegnato dagli studenti.
Per Sorrentino sono stati rispettivamente il sesto e settimo David, dopo quelli vinti per Le conseguenze dell’amore, This Must Be The Place, La grande bellezza.
Migliori attori Silvio Orlando per il bellissimo Ariaferma, premiato anche per la sceneggiatura, e Swamy Rotolo per A Chiara di Carpignano.
Miglior documentario è Ennio di Giuseppe Tornatore, che vince anche per montaggio e sonoro.
Peccato che in modo piuttosto miope, ma forse invece ricordando il trionfo recentissimo de Il traditore, l’accademia si sia quasi del tutto scordata di Marco Bellocchio e del suo capolavoro Marx può aspettare, un film piccolo e grandissimo allo stesso tempo.
Molto curioso poi che Toni Servillo, presente in tre dei cinque migliori film della stagione e con due candidature sia tornato a casa senza premi. Difficile trovare una performance migliore delle sue, quest’anno. Fa sorridere che soprattutto tra i non protagonisti, gli si sia preferito l’anonimo Edoardo Scarpetta.
Questi i vincitori e i link alle nostre recensioni:
- Miglior film: È stata la mano di Dio
- Miglior regia: Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio
- Miglior attore protagonista: Silvio Orlando per Ariaferma
- Miglior attrice protagonista: Swamy Rotolo per A Chiara
- Miglior attore non protagonista: Eduardo Scarpetta per Qui Rido Io
- Miglior attrice non protagonista: Teresa Saponangelo per È stata la mano di Dio
- Miglior esordio alla regia: Laura Samani per Piccolo corpo
- Miglior documentario: Ennio di Giuseppe Tornatore
- Miglior film internazionale: Belfast di Kenneth Branagh
- Migliore sceneggiatura originale: Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella per Ariaferma
- Miglior sceneggiatura non originale: Monica Zapelli e Donatella Di Pietrantonio per L’Arminuta
- Miglior produttore: Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Massimo Guerra (Lucky Red) e Gabriele Mainetti (Goon Film) per Freaks Out
- Miglior fotografia: Daria D’Antonio per È stata la mano di Dio e Michele D’Attanasio per Freaks Out
- Miglior compositore: Nicola Piovani per I Fratelli De Filippo
- Miglior canzone originale: La profondità degli Abissi di Manuel Agnelli per Diabolik
- Miglior scenografia: Massimiliano Surriale e Ilaria Fallacara per Freaks Out
- Migliori costumi: Ursula Patzak per Qui Rido Io
- Miglior trucco: Diego Prestopino, Emanuele e Davide De Luca per Freaks Out
- Miglior acconciatura: Marco Perna per Freaks Out
- Migliore montaggio: Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci per Ennio
- Migliore sonoro: Gilberto Martinelli, Fabio Venturi, Francesco Vallocchia, Gianni Pallocchio per Ennio
- Migliori effetti speciali: Stefano Leoni per Freaks Out
- Miglio cortometraggio. Maestrale di Nico Bonomolo
- David giovani: È stata la mano di Dio