Come orma da tradizione, il giorno prima degli Oscar sulla spiaggia di Malibu, vengono consegnati gli Independent Spirit Awards, i premi del cinema indie americano, assegnati a quelle produzioni che non superano i 20 milioni di dollari di budget.
Condotta da Aubrey Plaza ed aperta da una clip in cui la conduttrice e altre attrici facevano il verso a Suspiria, evocando in un sabba di streghe i numi tutelari del cinema indipendente, Altman, Ashby e Antonioni, la serata è stata come al solito rilassata e informale.
Barry Jenkins con il suo laccato Se la strada potesse parlare si è imposto conquistando il premio per il miglior film, la regia, l’attrice non protagonista con Regina King.
Per la prima volta da molti anni, nessuno dei cinque candidati indie avrà una chance questa notte agli Oscar: l’Academy infatti, dopo il flop di ascolti del 2018, si è dedicata a sostenere coi suoi premi produzioni decisamente mainstream e pop come Black Panther, Bohemian Rhapsody e A Star is Born, aumentando di nuovo la distanza con il mondo indie, che aveva dominato la scene nell’ultimo decennio.
Al contempo gli Independent Spirit Awards continuano ad essere molto poco cosmopoliti, sostenendo quasi sempre produzioni americane e finendo talvolta con cadere nel tranello di un cinema addomesticato a logiche e formule codificate che di originale e anticonformista hanno solo il budget.
Peraltro c’erano ben tre registe donne candidate, ma nessuna
In ogni caso fa piacere trovare Ethan Hawke premiato per First Reformed come miglior attore e Glenn Close scelta come miglior attrice, lei sì probabile vincitrice anche della statuetta più prestigiosa.
Richard E. Grant (Copia originale) affianca Regina King nei ruoli non protagonisti, mentre Roma è il miglior film straniero e Sorry to Bother You la miglior opera prima.
Di seguito tutti i vincitori, gli speech più significativi e i link alle nostre recensioni:
BEST FEATURE – Se la strada potesse parlare (Producers: Dede Gardner, Barry Jenkins, Jeremy Kleiner, Sara Murphy, Adele Romanski)
BEST DIRECTOR – Barry Jenkins, Se la strada potesse parlare
BEST FEMALE LEAD – Glenn Close, The Wife
BEST MALE LEAD – Ethan Hawke, First Reformed
BEST SUPPORTING FEMALE – Regina King, Se la strada potesse parlare
BEST SUPPORTING MALE – Richard E. Grant, Copia originale
BEST SCREENPLAY – Nicole Holofcener and Jeff Whitty, Copia originale
BEST EDITING – Joe Bini, A beautiful day
BEST DOCUMENTARY FEATURE – Won’t You Be My Neighbor? (Directors: Morgan Neville; Producer: Caryn Capotosto, Nicholas Ma)
BEST CINEMATOGRAPHY –Sayombhu Mukdeeprom, Suspiria
BEST FIRST FEATURE – Sorry to Bother You (Director: Boots Riley; Producers:Nina Yang Bongiovi, Jonathan Duffy, Charles D. King, George Rush, Forest Whitaker, Kelly Williams)
BEST FIRST SCREENPLAY – Bo Burnham, Eighth Grade
JOHN CASSAVETES AWARD – En el Séptimo Día (Director: Jim McKay; Producers:Alex Bach, Lindsey Cordero, Caroline Kaplan, Michael Stipe)
ROBERT ALTMAN AWARD – Suspiria (Director: Luca Guadagnino; Casting Directors: Avy Kaufman, Stella Savino; Ensemble Cast: Malgosia Bela, Ingrid Caven, Lutz Ebersdorf, Elena Fokina, Mia Goth, Jessica Harper, Dakota Johnson, Gala Moody, Chloë Grace Moretz, Fabrizia Sacchi, Renée Soutendijk, Tilda Swinton, Sylvie Testud, Angela Winkler)
BEST INTERNATIONAL FILM – Roma, Mexico (Director: Alfonso Cuarón)
PRODUCERS AWARD – Shrihari Sathe
SOMEONE TO WATCH AWARD – Alex Moratto, Sócrates
TRUER THAN FICTION AWARD – Bing Liu, Minding the Gap
BONNIE AWARD – Debra Granik