Vincitore della Quinzaine des realisateurs a Cannes 2012 e poi candidato all’Oscar per il miglior film straniero, No di Pablo Larrain è stato per molti il miglior film sulla Croisette.
Larrain chiude la sua trilogia sugli anni della dittatura di Pinochet, cominciata in media res con lo spietato Tony Manero e proseguita con il capolavoro Post Mortem.
No racconta il plebiscito indetto nel 1988 da Pinochet per consolidare i 15 anni del suo regime militare, risoltosi con una battaglia all’ultimo voto tra i sostenitori del Sì e del No.
Tratto da un’opera di Skarmeta (Il postino), No diventa un magnifico ritratto dei pubblicitari che sfidarono il regime con una campagna pubblicitaria tutta in positivo, ottimista, semplificatrice, oscurando le denunce delle atrocità del regime.
Un film di meravigliosa ambiguità, girato con le Betacam degli anni ’80, come fosse tutto un documentario di quegli anni, in cui filmati reali e messa in scena ricostruita si fondono indissolubilmente.
Bravissimo Gael Garcia Bernal.
Da non perdere. Qui la nostra recensione in anteprima.