Vincitrice dell’ultima Biennale d’Arte, The Clock è un’opera monumentale, geniale, che lascia senza fiato.
L’artista americano ha costruito un’istallazione che dura lo spazio di un giorno intero, 24 ore, accostando grazie ad un montaggio delle attrazioni, sequenze tratte da migliaia di film nei quali appare un orologio che riporta un’ora esatta o nel quale i personaggi parlamo di un’ora precisa. Sullo chermo vediamo un racconto di straordinaria precisione e fascino, attraverso la storia del cinema.
L’individuazione dei singoli momenti deve essere stata di una complessità senza pari, la ricerca meriterebbe di essere condivisa attraverso la possibilità di una visione attraverso l’home video.
Era molto tempo che avremmo voluto scriverne, l’occasione ce l’ha data Hugo Cabret, pieno di orologi, che riprende prima letteralmente, poi con una citazione evidente, il famoso Safety Last! di Harold Lloyd, fonte di ispirazione anche per il recente Mission Impossible di Brad Bird.
Siamo dalle parti de La verifica incerta di Grifi e Baruchello, ripresa da Ghezzi e Giusti per Blob. Uno straordinario esperimento di cinema, per dimostrare quanto la forza narrativa del linguaggio, prescinda persino dalle logiche classiche drammaturgiche, acquistando senso anche attraverso la ragionata scomposizione e ricomposizione del montaggio.
Qui di seguito qualche frammento: