Long ago, the world was full of wonders…
Comincia così il nuovo film, firmato Disney/Pixar e diretto da Dan Scanlon, animatore quarantenne, originario di sobborghi di Detroit, ma californiano d’adozione, al suo secondo lungometraggio, dopo Monsters University del 2013.
Scanlon ha messo molto di suo nella scrittura di Onward, rievocando sentimenti e paure della sua infanzia, orfano di padre ad appena un anno e con un fratello più grande.
Il film comincia nella notte dei tempi, quando in un mondo ostile, incantesimi e magie aiutavano quelli che ne avevano bisogno. Ma non erano facili da controllare e pian piano il progresso scientifico e tecnologico, le aveva sostituite.
I protagonisti di questa storia sono due elfi, Ian e Barley, il primo timido, introverso, quasi trasparente, in casa e a scuola; il secondo esuberante, ciarliero, appassionatissimo di giochi di ruolo e mondi fantastici.
E’ il giorno del sedicesimo compleanno di Ian e la madre gli consegna un regalo che il padre, morto tanti anni prima, senza conoscere mai il suo secondogenito, ha lasciato ad entrambi i figli.
E’ un bastone magico con una gemma, che consente di riportarlo in vita, per un solo giorno, pronunciando una formula magica.
Barley non ci pensa un attimo, ma non è lui ad aver ereditato i poteri magici. Quando tocca a Ian ripetere l’incantesimo, la magia riesce a metà e invece di riportare in vita il padre Wilden Lightfoot per intero, si materializzano solo le gambe.
La magia è incompleta, ma la gemma magica si è consumata. Ne serve un’altra per completare l’incantesimo. Barley e Ian decidono così di partire per la loro Quest, alla caccia della misteriosa Gemma di Fenice.
Il viaggio comincerà alla Taverna del Manticore, ma non tutto quello che narra la leggenda è come se lo sarebbero aspettato…
Nel frattempo la madre Laurel e il suo nuovo compagno, il poliziotto centauro Colt Bronco, si mettono sulle tracce dei ragazzi.
Il film di Scanlon, scritto con Keith Bunin e Jason Headley, utilizza con una certa efficacia un immaginario fantastico che deve moltissimo a Harry Potter e a Il Signore degli Anelli, almeno quanto alle avventure della Amblin con cui verosimilmente il regista è cresciuto nella sua infanzia.
Il revival del cinema spielberghiano degli anni ’80, ripetuto come un mantra e del tutto slegato dalle condizioni storiche, culturali e personali, da cui nasceva, è diventato pratica francamente stucchevole.
Tuttavia questa volta i riferimenti sono meno espliciti e si sommano ad altri più pertinenti, il vissuto personale di Scanlon è evidentemente molto forte e la sincerità di fondo del progetto infondono nel film uno spirito malinconico e commovente, che lascia indifesi e colpiti.
Come ogni racconto di formazione che si rispetti, il viaggio di Ian e Barley è anche un viaggio alla scoperta di sè, della propria identità, che consente di arrivare alla fine profondamente cambiati, in grado di affrontare la vita, con strumenti nuovi, con alleati insperati e con una consapevolezza diversa.
Se i due protagonisti si mettono in viaggio con l’obiettivo di rivedere anche solo per poche ore, il volto di un padre che non hanno mai conosciuto o che ricordano appena, nel corso del tempo si accorgeranno che non è nella magia di un incontro impossibile e fugace che possono trovare conforto, quanto nel rapporto dell’uno con l’altro.
Pur nella diversità di esperienze, aspettative, caratteri, intenzioni, Ian e Barley scoprono di avere accanto il miglior alleato possibile. Se è facile perdersi nel rimpianto del passato, è tuttavia molto più gratificante scoprire l’affetto di chi starà al nostro fianco, d’ora in avanti.
Si spiega forse così il senso del titolo del film, non particolarmente felice, a dire il vero.
Anche se Onward è un film complessivamente derivativo e privo di grande originalità, ordinario anche dal punto di vista visivo e dei personaggi di contorno, la limpidezza con cui racconta il rapporto tra i due fratelli è commovente e lascia il segno, grazie ad una precisione psicologica, che affonda evidentemente dell’autobiografia.
In originale le voci sono di Tom Holland e Chris Pratt. Le musiche sono dei canadesi Mychael e Jeff Danna.
Dopo l’anteprima alla Berlinale, il film è uscito negli Stati Uniti il 6 marzo, nelle ultime settimane di apertura delle sale prima del lockdown. Arriverà in Italia, direttamente online, su Disney+ a partire dal 3 aprile 2020.
Dedicato a tutti i fratelli e le sorelle.