I César delle polemiche e delle proteste, del board direttivo dimessosi proprio alla vigilia della premiazione, di Brad Pitt che rinuncia al premio alla carriera, con il ministro della cultura costretto ad intervenire ancora, ben oltre le sue prerogative, si sono chiusi in modo incendiario, con la vittoria di Roman Polanski in entrambe le categorie in cui era nominato: miglior regista e miglior sceneggiatore con Robert Harris del suo L’ufficiale e la spia.
Adele Haenel e il cast di Ritratto della giovane in fiamme hanno abbandonato la sala, per protesta, nonostante Polanski fosse assente, come annunciato. Pochissima gloria per il film della Sciamma, che su dieci candidature vince solo per la migliore fotografia.
Per Polanski è il quinto César alla regia della sua lunga carriera dopo quelli per Venere in pelliccia, L’uomo nell’ombra, Il pianista, Tess. Nessun altro regista l’ha vinto più di due volte.
Il premio per il miglior film dell’anno è andato invece a I miserabili di Ladj Ly, al suo esordio dietro la macchina da presa, per un film sulle banlieu divise e la polizia razzista, a distanza di 25 anni da L’odio di Kassovitz. Oltre al miglior film I miserabili conquista il premio per il montaggio, per la miglior scoperta maschile e il César del pubblico.
I due migliori attori sono i bravissimi Roschdy Zem per Roubaix, une lumière di Desplechin e Anaïs Demoustier per Alice e il sindaco.
Fanny Ardant vince il suo secondo César a distanza di 23 anni per Belle Epoque,
Parasite ovviamente si impone come miglior film straniero e Bong e i suoi attori ringraziano in un filmato in bianco e nero, che sembra rubato ad un film di Hong Sang soo, in cui bevono e brindano alla vittoria.
Di seguito tutti i vincitori e i link alle nostre recensioni:
Miglior film: I miserabili di Ladj Ly, prodotto da Toufik Ayadi et Christophe Barral
Miglior regista: Roman Polański per L’ufficiale e la spia
Miglior attore: Roschdy Zem per Roubaix, une lumière
Miglior attrice: Anaïs Demoustier per Alice e il sindaco
Miglior attore non protagonista: Swann Arlaud per Grazie a Dio
Miglior attrice non protagonista: Fanny Ardant per La Belle Époque
Miglior scoperta maschile: Alexis Manenti per I miserabili
Miglior scoperta femminile: Lyna Khoudri per Papicha
Miglior sceneggiatura originale: Nicolas Bedos per La Belle Époque
Miglior adattamento: Roman Polański e Robert Harris per L’ufficiale e la spia
Migliori costumi: Pascaline Chavanne per L’ufficiale e la spia
Miglior fotografia: Claire Mathon per Ritratto della giovane in fiamme
Miglior scenografia: Stéphane Rozenbaum per La Belle Époque
Miglior montaggio: Flora Volpelière per I miserabili
Miglior suono: Nicolas Cantin, Thomas Desjonquères, Raphaëll Mouterde, Olivier Goinard, Randy Thom per Le Chant du loup
Migliori musiche: Dan Levy per Dov’è il mio corpo?
Miglior opera prima: Papicha di Mounia Meddour
Miglior film d’animazione: Dov’è il mio corpo? di Jérémy Clapin
Miglior documentario: M di Yolande Zauberman
Miglior film straniero: Parasite di Bong Joon-ho
Miglior cortometraggio: Pile Poil di Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller
Miglior cortometraggio d’animazione: La nuit des sacs plastiques di Gabriel Harel
César del pubblico: I miserabili di Ladj Ly