Un film delicato che presenta con lo stile e i toni delle fiabe nordiche temi di forte attualità come l’immigrazione, la malattia e la gestione della vita in una dignitosa povertà.
Aki Kaurismäki ambienta questa favola moderna in una città sembra per certi versi essersi fermata alla metà del secolo scorso dove la vita si svolgeva tra il bar, il panettiere e il fruttivendolo scorbutico e grazie alla solidarietà del quartiere riesce non solo a sbarcare il lunario ma perfino a superare i drammi contemporanei.
E’ in questo contesto che avviene il tenero incontro tra un giovane migrante e un vecchio lustrascarpe accudito della sua devota moglie che dovrà a sua volta accudire a causa di una terribile malattia e nei due drammi si sviluppa un quanto mai insperato sostegno sociale che infonde più malinconia che speranza.