Notizie dal mondo

Notizie dal mondo ***

L’undicesimo film del londinese Paul Greengrass nasce dall’omonimo romanzo western, scritto nel 2016, dalla poetessa e scrittrice Paulette Giles, che ha lavorato a lungo in Canada negli anni ’70, con i nativi americani, prima di stabilirsi in Texas.

Notizie dal mondo è il racconto di un viaggio di ritorno, una piccola odissea, a cavallo e in calesse, di un anziano capitano dell’esercito, Jefferson Kyle Kidd, e di una bambina di origini tedesche, Johanna, prima strappata dai Kiowa nativi americani alla sua famiglia, quindi ripresa dalle forze federali non meno barbaramente, con l’intento di riportarla agli zii superstiti.

Siamo nel 1870, negli anni successivi alla Guerra Civile, in un Sud ancora scosso dalle tensioni della secessione. Il capitano Kidd si guadagna da vivere, spostandosi di villaggio in villaggio e leggendo, per qualche centesimo, le notizie riportate dai giornali. Il suo è un piccolo spettacolo teatrale, senza costumi e senza scene, che si avvantaggia della sua consumata abilità affabulatoria.

Durante uno dei suoi spostamenti, sul confine tra il Texas e il territorio indiano, trova un calesse distrutto e un emissario del governo federale impiccato ad un albero, perchè afroamericano. La bambina di dieci anni, che viaggiava con il funzionario, è una bionda selvaggia: dai documenti il suo nome è Johanna, ma parla solo la lingua dei nativi.

Il compito del governo era riportarla dalla sua famiglia superstite a Castroville. Il capitano la prende con sè e cerca di trovare qualcuno, che compia il viaggio interrotto. Ma la ribelle Johanna non è semplice da gestire: fugge, cerca di riunirsi alle tribù indigene di passaggio, diventa preda di un malintenzionato e dei suoi scagnozzi, che inseguono il capitano e lo costringono ad uno scontro a fuoco sanguinoso.

Immerso nel paesaggio americano e nella luce tersa dello spazio infinito della Frontiera, Notizie dal mondo è un film fordiano, nella sua insistita classicità, nella sua essenzialità narrativa e nella forza trasformativa dell’incontro tra caratteri.

E’ evidente il richiamo a Sentieri selvaggi, nell’idea di riportare a casa una bambina rapita dai nativi. Tuttavia il tempo non è passato invano, e la sensibilità del western americano si è fatta assai più complessa e sfumata.

E’ significativo che, per Johanna – che parla e si muove come un’indigena – il ritorno a casa rappresenti una sorta di secondo rapimento: la violenza degli uomini è parte integrante della sua esperienza, lo spirito di sopravvivenza è l’unica forza che conosce.

Il Capitano Kidd di Tom Hanks ha la statura morale, l’intelligenza e la determinazione dei più autentici eroi americani, persone comuni costrette in circostanze eccezionali, a farsi carico della bellezza implacabile della giustizia.

Si sente il richiamo ai ‘better angels of our nature’ di Abramo Lincoln, ma il capitano e la bambina sono costretti ad attraversare una terra piena di insidie, in cui la natura è indifferente e talvolta ostile.

E’ significativo che Greengrass racconti come i legami familiari non si costruiscano sul sangue, ma nella volontà, negli affetti veri.

Entrambi i protagonisti di questa storia sono soli al mondo, hanno perso tutto quello che avevano: la guerra, la malattia, il sopruso li hanno isolati dai loro affetti, il destino li ha fatti incontrare, la volontà li convince a proseguire assieme.

Il regista adrenalinico dei Bourne, di United 93 o Green Zone sceglie un registro stilistico limpido, ieratico, essenziale, che valorizza gli elementi forti della storia e la costruzione psicologica dei personaggi, assecondando la bravura dei suoi interpreti, su cui spicca un magnifico Tom Hanks, sempre più maturo, espressivo, capace di trasmettere umanità e coraggio, in modo non scontato: dopo Captain Phillips, c’è un altro capitano per lui, nel cinema di Greengrass.

Lo script gli regala un personaggio costruito in modo sapiente, che nasconde nella memoria del passato, tutte le sue malinconie e si prende cura della bambina, che il destino ha messo sul suo cammino, senza mai dubitare un attimo del suo ruolo e di quello che è giusto.

Il film lo accompagna poi, nel finale, nelle stanze vuote e polverose, abbandonate per troppi anni: il silenzio desolato che vi trova, la solitudine disperata di quella che una volta era una casa, lo spinge a tornare indietro ancora una volta, accettando di essere fino in fondo, il padre che non era mai stato.

Non meno indovinata la scelta di Helena Zengel, biondissima Johanna, col volto bruciato dal sole e la capacità di mostrare fragilità e temperamento in modo assai convincente.

Notizie dal mondo è un film antico, costruito con elementi essenziali, che continuano a funzionare a meraviglia: una storia archetipica e ben costruita, un sottotesto morale, un interprete al massimo della sua espressività, il grande paesaggio americano.

Un film che celebra, alla fine, la magia dell’affabulazione, dello spettacolo della parola, che pensavamo inesauribile e che abbiamo scoperto improvvisamente fragile. Ma ci sarà sempre un tempo in cui gli uomini si affolleranno in uno spazio buio, per sentirsi raccontare una buona storia.

Imperdibile.

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Un pensiero riguardo “Notizie dal mondo”

  1. Una recensione molto ben fatta e convincente su un film che mi incuriosisce parecchio. Sono sorpreso molto dello stile scelto dal regista, considerando i lavori che ha fatto in passato. In cambiamento però molto interessante.

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