I risultati dell’ultima trimestrale sono confortanti per Netflix.
Il lancio di Disney+ e Apple TV+ poteva creare qualche problema, ma la società di Reed Hastings ha retto bene: 8,7 milioni di nuovi iscritti che portano il totale a 167 milioni in 160 paesi.
Ovviamente negli Stati Uniti il numero dei nuovi iscritti è calato, ma è stato compensato dal resto del mondo.
Ci si attendeva un numero inferiore agli 8 milioni e le attese sono state superate brillantemente.
Gli altri rivali HBO Max (Warner Bros) e Peacock (NBC Universal) arriveranno solo in primavera.
Nel quarto trimestre la società ha incassato 5.47 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 4,2 dell’anno passato.
I lavori più visti del trimestre sono 6 underground che è stato scelto da 83 milioni di utenti e The Witcher da 76 milioni.
Netflix ha perso Friends che si trasferirà in primavera su HBO Max, ma l’impatto, secondo Sarandos è stato pari a zero: “Nothing we can see or we can measure. We’ve had, over the years, incredible, popular product come on and off the service. It expires, and typically what happens is, our members, through our incredible personalization, incredible library and deep library, are able to find their next favorite show. That’s what will happen with Friends fans. Some of them will find it elsewhere. Some of them will find their next favorite show on Netflix”.
Come immaginato, per le serie e i film di catalogo, lo spettatore sceglie quello che c’è di volta in volta sulla piattaforma che ha. Difficile si sposti, per rivedere magari per la quinta, sesta volta quell’episodio di Friends.
Lo stesso accadrà con Disney, le cui animazioni saranno visibile – non tutte contemporaneamente – solo su Disney+. Non è un vero problema dal momento che Netflix ha appena acquisito i diritti di tutti i film dello Studio Ghibli e lavora da anni a sue animazioni, come il piacevole Klaus, che è uscito a Natale e I Lost My Body, entrambi candidati all’Oscar.
Rispetto invece alle compagne agli Oscar, che da due anni vedono Netflix in prima fila e quest’anno la casa di distribuzione più nominata, Sarandos ha chiarito che lo fanno perchè vogliono acquisire “reputation of doing well for talent. Think of our awards work as a way to make us a home for talent”.
Per questo Netflix ha speso e continuerà a spendere in contenuti originali: 15 miliardi sono stati spesi nel 2019 e si stima di salire a 17 per il 2020: “We are trying to program our movies for every taste, every corner of the world [and] all genres” ha detto Sarandos.