Nuovo film per Gianni Amelio, uno dei maestri del cinema italiano, nonostante negli ultimi anni i suoi film abbiano perso quella urgenza narrativa e quella straordinaria forza profetica, che hanno contraddistinto la sua carriera.
Siamo stati suoi fedelissimi spettatori, per quasi tutta la nostra vita cinematografica, da Colpire al cuore fino a L’ultimo uomo, passando attraverso i capolavori della maturità: Porte aperte, Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, meritatissimo e contestato Leone d’Oro a Venezia.
Con i suoi film, Amelio ha sempre tentato di posare lo sguardo sul nostro paese, sulla sua storia, le sue contraddizioni. Il suo è stato un cinema di padri e figli, di famiglie impossibili, costruite sulla volontà e non sui legami di sangue. Ha saputo illuminare gli abissi della giustizia e quelli del terrorismo, i primi viaggi della speranza sui barconi del mediterraneo e le radici del nostro boom economico, ha scoperto la Cina prima che diventasse il gigante di oggi e ha saputo mettersi al servizio di storie altrui con una sensibilità rara, facendole proprie, piegandole alla sua poetica e alla sua idea del mondo e del cinema.
Lo sconclusionato e velleitario L’intrepido ha segnato – speriamo – un nadir da cui si può solo risalire.
Il nuovo film si chiama La tenerezza ed è ambientato a Napoli.
Il protagonista è un anziano avvocato, Renato Carpentieri, alle prese con due figli che non comprende più, un nipote da educare a modo suo e una coppia di vicini con cui riconciliarsi.
Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Giovanna Mezzogiorno, Maria Nazionale, Arturo Muselli e Giuseppe Zeno sono i protagonisti.
Il film è liberamente ispirato a La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone. Uscirà nelle sale, curiosamente, lunedì 24 aprile.