American Sniper in vetta in Italia e negli USA

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Trionfo assoluto anche negli Stati Uniti per il nuovo film di Clint Eastwood, che dopo tre settimana in limited release, debutta su 3.500 schermi e conquista ben 90 milioni di dollari.

Se consideriamo che solo 3 film di Eastwood hanno mai superato i 100 milioni in tutto il periodo di sfruttamento commerciale, questo American Sniper potrebbe addirittura chiudere a 250 milioni complessivi. Un incasso da blockbuster.

Gli esperti di statistica al di là dell’Oceano ci dicono che è il miglior esordio di sempre nel mese di gennaio, il miglior risultato per un film drammatico ed il secondo assoluto per un film vietato ai minori, dopo Matrix Reloaded.

Fino ad ora si era sempre detto che gli americani non avevano nessuna voglia di vedere a cinema film sulla guerra in Iraq e Afghanistan. Quasi tutti i film dedicati a questo argomento, compreso il premio Oscar The Hurt Locker erano andati piuttosto male al box office. Persino Zero Dark Thirty che raccontava la caccia ad Osama non aveva raggiunto i 100 milioni due anni fa. Lone survivor l’anno scorso aveva incassato 125 milioni in totale, ma era un film tanto d’azione quanto di guerra, con Wahlberg ed un cast tutto al maschile.

Il successo clamoroso cambia le prospettive, anche a livello produttivo. Aspettiamoci una valanga di film sulla War on Terror d’ora in poi, magari un po’ meno a senso unico rispetto ad American Sniper.

O forse è la scelta di un manicheismo patriottico ed il richiamo al mondo dei cowboy, tutti Dio, Patria, Famiglia… e fucile, che questa volta ha funzionato così bene?

Negli States parlano di maggioranza silenziosa e red state (gli stati tradizionalmente conservatori), dietro al successo del film, ampliato dalla presenza di Bradley Cooper e delle 6 candidature all’Oscar.

Il film di Eastwood ci dice molto anche dello scenario geopolitico e del sentimento comune dello spettatore americano… e non solo…

Al secondo posto , dietro Eastwood c’è la commedia con Kevin Hart, The Wedding Ringer, al terzo posto l’animazione Paddington.

Malissimo l’esordio di Michael Mann, uno dei maestri del cinema americano: il suo Blackhat chiude il weekend con soli 4 milioni strappando il decimo post nella top ten.

Un esordio da dimenticare: a sei anni di distanza da Nemico Pubblico, Mann sembra aver sbagliato qualcosa. Le critiche non sono state tenere nei suoi confronti, ma il voltafaccia del pubblico è inspiegabile, anche perchè il film tratta di attacchi hacker e sicurezza, un tema di grande attualità negli Stati Uniti.

Nel frattempo Selma raggiunge i 25 milioni di euro e The Imitation Game i 50.

In Italia, si conferma il successo travolgente del film di Eastwood che raccoglie altri 3,2 milioni nella settimana e si porta ad un totale di 15,4 milioni: il miglior incasso della stagione.

Ottimo il debutto di Exodus di Ridley Scott con 2,6 milioni, che supera uno stanco Siani fermo a 1,9: Si accettano miracoli è però il secondo incasso di stagione con oltre 14 milioni.

Risale The Imitation Game con 1,6 milioni ed un totale ormai di 5,5 milioni: davvero un grande risultato per il film distribuito dalla piccola VIDEA.

Al quinto posto l’altro matematico, Stephen Hawking, con il biografico La teoria del tutto, con 1,3 milioni nella settimana di debutto.

Il box office italiano, dopo troppe settimane di magra, sembra essersi ripreso bene nel periodo delle feste e soprattutto con l’anno nuovo: cinque dei primi sei film di stagione sono usciti dopo il 18 dicembre.

E’ un segnale di controtendenza che consente di respirare a tutta la filiera. In particolare è la Warner Italia a farla da patrona, con 3 dei primi 5 in classifica.

Questa settimana non ci sono grandi uscite ma tra dieci giorni saranno in sala i film della coppia Jolie Pitt: Unbroken e Fury, entrambi ambientati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Se gli spettatori hanno sete di emozioni forti, i due film arrivano proprio al momento giusto.

 

 

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