Il Sindacato Critici sull’affaire Bellocchio

Non ne abbiamo parlato sinora, perchè la questione appariva immensamente ridicola.

Ma a quanto pare non basterà una risata per seppellirla.

Il Consiglio Regionale del Friuli, votando un OdG dell’UDC contrario alla realizzazione de La bella addormentata di Marco Bellocchio – che trae ispirazione anche dal caso di Eluana Englaro – avrebbe condizionto la Film Commission nella gestione dei finanziamenti, di fatto impedendo l’inizio delle riprese, previsto per gennaio.

Roba da matti.

Solo in un paese di democrazia malata come il nostro ci si può permettere di censurare preventivamente un film prim’ancora che ne sia girata una sola sequenza.

Marco Bellocchio è lo sguardo più lucido sui nostri tempi, la sua maturità artistica ci ha regalato capolavori purissimi e visionari come L’ora di religione, Buongiorno notte, Vincere.

Il progetto da La bella addormentata, annunciato a Venezia, in occasione della consegna del Leone d’Oro alla Carriera, ha subito suscitato interesse e attesa, per la qualità delle persone coinvolte e per la sensibilità del regista piacentino.

Il nostro Sindacato ha pubblicato un comunicato stampa chiarissimo, che condividiamo e riportiamo.

Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), in merito a quanto deliberato dalla maggioranza del Consiglio regionale del Friuli per boicottare di fatto la realizzazione del film La bella addormentata di Marco Bellocchio, ritiene doveroso esprimere il proprio totale dissenso e ricordare quanto segue: a) il dettato dell’art. 21 della Costituzione; b) che Bellocchio è un regista di grande e meritato prestigio, anche in campo internazionale, e che già in passato ha saputo affrontare temi difficili e controversi con esiti estetici ed etici ampiamente apprezzati; c) che la censura ideologica, per di più preventiva, è una prassi tipica dei regimi dittatoriali; d)  che, conseguentemente, l’esercizio della libertà d’espressione e il pluralismo delle idee sono valori caratterizzanti un sistema democratico. Il SNCCI auspica che la Film Commission friulana, coerentemente con le procedure adottate nel recente passato e in conformità con suoi fini istituzionali che coniugano motivazioni culturali e interessi economici, non tenga conto dell’arbitraria imposizione contenuta nella suddetta delibera e decida, autonomamente, a vantaggio del proprio territorio e del cinema italiano.

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