Ad affermarlo è uno studio commissionato a Ernst & Young dalla National Association of Theatre Owners (NATO).
C’è evidentemente un concreto interesse del committente, ma il risultato, abbastanza ovvio in realtà, è che il 62% degli oltre 2000 intervistati hanno affermato che sono più invogliati a vedere un film in streaming, se questo ha avuto una distribuzione cinematografica.
Solo il 3% afferma invece il contrario.
D’altronde la ricerca chiarisce che ci va a cinema almeno nove volte all’anno è anche un maggior consumatore di contenuti via streaming.
Questo chiarirebbe, ancora una volta, che chi è abituato a consumare più contenuti audiovisivi, lo fa a casa come in sala, senza grandi distinzioni e una cosa non esclude l’altra, anzi, si alimentano a vicenda.
Al contrario, secondo la ricerca, dei 500 intervistati che hanno dichiarato di non essere mai andati a cinema nel corso dell’ultimo anno, la metà non ha mai utilizzato neppure i servizi di streaming.
Secondo il direttore della NATO, Phil Contrino “A theatrical release creates more of a conversation. Netflix is still trying to get the halo effect that goes with theatrical, but they’re not going all the way. If you look at what they had this Oscar season, a lot of people would look at [‘The Irishman’ and ‘Marriage Story’] and say they’d left money on the table.“
Secondo Contrino infatti non c’è nessun chiaro effetto delo streaming sulle abitudini cinematografiche dei consumatori. Diverso invece il discorso per quanto riguarda la tv: “The disruption talk is overstated. What’s being disrupted is the way people consume content in the home.”
Anche su questo punto ci sentiamo di concordare con la NATO. Certamente lo streaming ha avuto e continuerà ad avere un effetto dirompente sul modo con cui si fruiscono i contenuti televisivi: la tv generalista è sempre più in difficoltà.
Neanche tra i consumatori più giovani si riscontra una fuga dalle sale: nell’età tra 13 e 17 anni lo streaming arriva a 10.5 ore la settimana, ma è altissimo anche il numero dei film visti in sala (6.8). Nel campione tra 18 e 37 anni il numero dei film scende un po’ (5.6) e così le ore di streaming settimanale (8.5 ore). Paradossalmente i consumatori adulti, tra 38 e 52 anni, guardano più contenuti in streaming (9,5 ore) e vanno più a cinema (6.1). Nel pubblico più maturo tra 53 e 72 anni, cala lo streaming a 6.9 ore, mentre rimane stabile la frequentazione della sala (6.1).