Ellen Degeneres la presentatrice della 86° Notte degli Oscar aveva esordito con una profezia.
A conclusione del suo numero iniziale aveva avvertito gli spettatori che vi erano solo due opzioni:
“First one: 12 years a slave wins best picture. Second one: we’re all racist.”
Il senso di questa battuta non è così lontano dalla realtà con l’Academy che laurea 12 anni schiavo miglior film, ma con solo 3 Oscar complessivi, come non accadeva da 40 anni e lascia McQueen a bocca asciutta come regista, incoronando il lavoro magnifico di Cuaron.
E’ stata una cerimonia veloce e senza sorprese: oltre al premio di miglior film a 12 anni schiavo vanno solo quelli per la migliore sceneggiatura e per la migliore attrice non protagonista.
Gravity invece si porta a casa 7 premi, provocando così, com’era avvenuto anche l’anno scorso un sempre più frequente split tra le due categorie principali, migliori film e regia.
La grande bellezza riporta invece l’Oscar per il miglior film straniero in Italia a quindici anni di distanza da La vita è bella. Un trionfo atteso, ma non per questo meno entusiasmante.
Sorrentino, accompagnato sul palco da Nicola Giuliano e Toni Servillo, ha ricordato i suoi ispiratori Fellini, i Talking Heads, Scorsese e Diego Maradona ed ha dedicato il premio a Napoli e Roma ed alla sua famiglia, la sua vera grande bellezza.
L’unica nota stonata della serata viene dai documentari: snobbato il capolavoro di Joshua Oppenheimer The Act of Killing.
I migliori attori sono Matthew McConaughey e Jared Leto per Dallas Buyers Club, le migliori attrici Cate Blanchett per Blue Jasmine e Lupita Nyong’o per 12 anni schiavo.
La migliore sceneggiatura originale è quella di Her – Lei di Spike Jonze. Costumi e scenografie se li assicura The Great Gatsby. Due premi anche per il fenomeno Frozen: miglior animazione e miglior canzone.
Nulla per The Wolf of Wall Street e per American Hustle, i veri sconfitti della serata assieme a Captain Phillips: ma sono ottimi film che hanno incassato benissimo.
L’Academy si ricorderà dei loro autori, prima o poi…
E’ significativo infine che sia l’anno scorso sia quest’anno, tra i premiati per il miglior film, ci siano due divi di primissimo livello come George Clooney e Brad Pitt, i quali però non recitano o si riservano solo un cameo nei film prodotti: ad Hollywood la sorte dei film è ancora in mano alle star, che consentono il via libera per le produzioni più controverse solo grazie al loro nome. Sono loro a prendersi cura dei progetti rischiosi, indipendenti e senza grandi prospettive al box office.
Ecco tutti i vincitori, a dopo per i commenti.
Best Picture: 12 anni schiavo
Best Director: Alfonso Cuaron, Gravity
Best Actress: Cate Blanchett, Blue Jasmine
Best Actor: Matthew McConaughey, Dallas Buyers Club
Best Supporting Actress: Lupita Nyong’o, 12 anni schiavo
Best Supporting Actor: Jared Leto, Dallas Buyers Club
Best Foreign Language Film: La grande bellezza, Paolo Sorrentino
Best Animated Feature: Frozen
Best Documentary Feature: 20 Feet from Stardom
Best Adapted Screenplay: John Ridley, 12 anni schiavo
Best Original Screenplay: Spike Jonze, Her – Lei
Best Cinematography: Gravity, Emmanuel Lubezki
Best Film Editing: Gravity, Alfonso Cuaron, Mark Sanger
Best Original Score: Gravity, Steven Price
Best Production Design: The Great Gatsby, Catherine Martin (Production Design); Beverley Dunn (Set Decoration)
Best Costume Design: The Great Gatsby, Catherine Martin
Best Sound Editing: Gravity, Glenn Freemantle
Best Sound Mixing: Gravity, Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead and Chris Munro
Best Visual Effects: Gravity, Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk and Neil Corbould
Best Makeup and Hair: Dallas Buyers Club, Adruitha Lee and Robin Mathews
Best Original Song: “Let It Go,” Frozen, Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez
Best Documentary Short: The Lady in Number 6
Best Animated Short: Mr Hublot
Best Live Action Short: Helium


[…] bravissimi, tutti a pensare alle belle statuine, chi pro, chi contro, chi ve lo avevo detto, chi quel vestito non si può guardare, chi […]