Con un punteggio di tre stellette su cinque, Tom Shone conferisce un’ottima valutazione in anteprima per Flight, ultimo film di Robert Zemeckis e primo – dopo i successi di animazione CGI The Polar Express e A Christmas Carol – riservato a un pubblico adulto. Scelto per chiudere il New York Film Festival lo scorso ottobre, Flight è qualcosa in più del semplice film d’azione a base di incidenti aerei, genere in cui Zemeckis è maestro dai tempi di Cast Away. Meno sentimentale di Forrest Gump, meno fantascientifica di Ritorno al futuro, la storia del capitano Whip Whitaker corrotto e alcolista offre un nuovo punto di vista al regista statunitense per esplorare le storture della società in cui vive: un’analisi pungente quanto basta da spingere la Budweiser a chiedere di oscurare il proprio marchio da alcune scene del film.
Shone riporta con una certa autoironia le definizione di Flight data dalla stampa,“The Kind of Adult Drama They Don’t Make Anymore”, aggiustando subito il tiro:
Flight is more entertaining and more cunning than that, its black humour buoyed by punchy Rolling Stones tracks and an ebullient cameo from John Goodman. Next to Gump, the film has the moral force of a George Steiner essay, but what lends it that force are not the carefully calibrated moral ambiguities of the script, but the bruised, defiant soul that appears to us in the form of Denzel Washington.
Uno dei punti di forza di Flight è proprio Denzel Washington: laido, corrotto eppure capace di farci sperare in un briciolo di redenzione, la sua interpretazione rende il film ancora più coinvolgente.
Flight uscirà nelle sale italiane il prossimo weekend.