Morto il cinepanettone, viva il cinepanettone (… o almeno i suoi spettatori).
Questo sembra essere il refrain natalizio 2012.
In libera uscita, a causa della fine della pochade classica di De Laurentiis, tutti gli altri concorrenti hanno cercato di afferrare un pezzo del pubblico, che fino a due anni fa affollava le sale natalizie.
Ed allora ecco Il peggior natale della mia vita, Tutto tutto niente niente, Colpi di fulmine ed appunto I due soliti idioti, travestito da anti-meta-cinepanettone, ma in fondo, per alcuni, non lontano dalle vette di turpiloquio e bassezza dei film di Boldi e De Sica.
Paolo Mereghetti recensisce proprio quest’ultimo nella sua rubrica settimanale per il Corriere della Sera.
Autopresentatosi come «il film che spariglierà il cinema a Natale» e preceduto da una diffusa campagna di promozione «colta» che ha avuto la sua punta di lancia nell’ Espresso (tanto per far capire che siamo davanti a una vera opera d’arte. E se qualcuno non lo capisce, honi soit ), I 2 soliti idioti mi sembra che confermi i (molti) limiti e i (pochi) pregi del loro precedente film
[…] la comicità di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio sembra capace di funzionare solo con pochissime battute. Sempre uguali. Volutamente e protervamente.
La loro non è una comicità di gag (quando le costruiscono, come nel caso dei pirati della strada, l’effetto è fiacchissimo), ma di battute e di personaggi, costruiti secondo la logica tutta televisiva del tormentone e della sua attesa.
[…] È un limite che i due attori (e i loro cosceneggiatori: Martino Ferro, Mizio Curcio e Antonio Manzini, oltre immagino al loro regista Enrico Lando) avevano sicuramente presente e a cui hanno cercato di porre rimedio con una sceneggiatura più complessa e articolata rispetto al primo film. Ma anche qui, invece di costruire delle situazioni che permettessero una qualche evoluzione ai loro personaggi, i due comici hanno optato per un meccanismo che in qualche modo giustificasse una immutabile ripetitività. E l’hanno trovata nel giochino del cinema nel cinema.
Una stella e mezza per Il Mereghetti.