In Our Day ***
Il trentesimo film di Hong Sang soo segna la chiusura della Quinzaine con una nota di grande sensibilità: quella di chi continua imperterrito a filmare uomini e donne che parlano, si confrontano, si raccontano la vita, assaporano piccoli momenti di felicità o malinconia.
In Our Day è la quintessenza del cinema del regista coreano, ridotta alla sua più essenziale semplicità-
Due conversazioni: nella prima un’attrice ospite di un’amica e del suo magnifico gatto risponde alle curiosità di una giovane cugina, che vuole intraprendere la sua stessa carriera; nella seconda un poeta sul quale una giovane regista sta girando un documentario, viene interrogato da un giovane attore che gli pone densissime domande sul senso della vita a cui il maestro risponde con la semplicità di chi non cerca più alibi.
Due confronti franchi, pieni di piccole cose quotidiane, il gatto salta da una finestra e non si trova più, il sapone e i prodotti di bellezza, le sigarette fumate e l’alcool che fa male al cuore, una chitarra regalata e una partita a forbice carta sasso.
Hong ritorna ai temi sempre con il cinema sullo sfondo, come strumento per scardinare il mistero della vita.
Pieno di ironia sottile e affettuosa – come il gatto Noi che mangia troppo e che pure non si riesce a far smettere – e della saggezza delle piccole cose e dei grandi gesti, il film è una delizia che riconcilia con la bellezza della vita.
Anche perchè quando le cose si fanno più complicate la sincerità che il soju e qualche altro vizio minore finiscono per agevolare il il confronto tra le generazioni e il passaggio delle esperienze. Il meccanismo narrativo questa volta è semplicissimo eppure efficace, con le due conversazioni montate in parallelo, con continui richiami che sembrano collegarle in un dialogo che prosegue idealmente all’interno del film.
Interpretato da Ki Joo bong nel ruolo del maturo poeta e da Kim Min hee, storica partner e musa di Hong, in quello dell’attrice, In Our Day forse non aggiunge nulla alla grandezza del suo autore, ma ne è un’ennesima confortante conferma.
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