Malta Film Week: Blood on the Crown

Blood on the Crown ***

Ambientato nei giorni precedenti alle rivolte dei cittadini maltesi contro la Corona d’Inghilterra nel 1919, Blood on the Crown ha trionfato all’edizione inaugurale della Malta Film Week, portando a casa ben sette statuette – meno quella per Miglior Film, andata invece a The Boat di Winston Azzopardi.

Il dramma storico diretto da Davide Ferrario racconta i primi passi verso l’indipendenza di Malta. La sceneggiatura di Jean Pierre Magro fa affidamento a documenti storici per portare alla luce una storia sepolta. La rivolta, infatti, partita da una lettera pubblicata su un giornale locale, cresciuta fino a contare migliaia di partecipanti e infine soppressa con disonore, è scarsamente documentata e ricordata al più come eco durante la celebrazione nazionale maltese del Sette Giugno. Il gran numero di vittime fu motivo di grande imbarazzo per l’esercito britannico.

Nel film, sono proprio due ufficiali britannici (Harvey Keitel e Malcolm McDowell) ad avere il compito di sedare i disordini e occultare il sanguinoso scontro, mentre manifestanti innocenti vengono imprigionati e uccisi.

Seppure a tratti acerba, la pellicola rappresenta un risultato di rilevanza storica per l’isola, tanto per lo spazio concesso a una narrazione tipicamente maltese – il tipo di storia di cui il mercato internazionale sente fortemente il bisogno, come si è spesso sottolineato nel corso della Malta Film Week – quanto per il cast d’eccezione, specie nel contesto dell’industria cinematografica maltese, generalmente caratterizzata da produzioni low-budget.

La narrazione procede per frattali, tra indecisioni individuali, tensioni familiari e sommovimenti di massa. Keitel – sotto tono a livello di recitazione – è isolato dall’azione, le sue elucubrazioni astratte e a diversi gradi di separazione dai discorsi concitati dei ribelli nei salotti, dal sudore e dalla carne. Il suo personaggio vaga tormentato per giardini e ville vibranti di note di pianoforte, un velo sugli occhi, vettore di un costante: “Cosa dovrei fare ora?”. Il volto dell’attore campeggia sui poster promozionali e in ultima istanza promette più di quello che fornisce in termini di rinforzo ai talenti locali. In forza antitetica McDowell, legato al sangue e intenzionato a prendere parte agli eventi, motore primo della tragedia ma a sua volta non realmente coinvolto, recitazione più sentita ma ancora non del tutto convincente, ai limiti del caricaturale.

A fronte delle singole performance non ottimali dei grandi nomi del cast, l’impatto delle scene corali è grandioso. Le frotte dei ribelli intasano le vie di Valletta e la topografia del territorio si presta alla perfezione all’allegoria di una forza vitale che straripa fuori dagli argini e investe tutto quello che ostacola il suo cammino.

Il sentimento di grandezza si riflette nei toni degli irredentisti, tanto ispirati da risultare quasi messianici – poco prima dello scoppio finale, uno dei capi della rivolta declama davanti a uno stuolo di operai: “Come Davide contro Golia, la nostra piccola isola deve fronteggiare un impero che ha conquistato metà del mondo”.

L’escalation è improvvisa e punteggiata da tearjerker Hollywoodiani poco funzionali ai fini della trama. Un elemento di ingenuità della sceneggiatura da giustificare con una generale ossequiosità del cinema maltese alle produzioni statunitensi, che hanno il merito di aver posto l’isola sulle mappe dell’industria cinematografica globale – si veda ancora, per esempio, Il Gladiatore. L’effetto complessivo rimane convincente, con momenti notevoli – su tutti l’assalto al Malta Daily Chronicle, uno degli unici momenti in cui la regia abbandona timidezza e timore reverenziale e si cimenta in riprese tremolanti, dinamiche, autentiche – che elevano il prodotto oltre il rango televisivo. Anche i talenti locali si mostrano all’altezza della situazione e il lavoro di montaggio cuce gli strappi causati da errori tecnici minori.

Così, nel racconto dell’infanzia del suo popolo, si delineano con più sicurezza i contorni dell’identità cinematografica maltese. Pur tenendo conto delle sue incertezze, un film da ricordare e che, nel migliore dei casi, farà da cartina tornasole a più maturi prodotti futuri.

Blood on the Crown è disponibile su Amazon Prime, ma non in Italia, per il momento.

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