Venezia 2019: tutti i film in programma!

Grande, grande, grande.

Il programma della 76° Mostra, presentato da Alberto Barbera e Paolo Baratta questa mattina, può essere definito solo con questo aggettivo.

Un lungo elenco, una teoria quasi infinita di film, attori, registi, che arricchiscono un concorso di 21 film, quasi tutti imperdibili, sulla carta. Due registe in gara, quattro americani, tre italiani, tre francesi. Tutti i continenti rappresentati, dall’Australia al Sudamerica. Ritorna anche un’animazione, la prima del regista taiwanese Yonfan.

Film attesi, desiderati, bramati – Ad Astra, J’accuse, Ema, The laudromat – e altri inaspettati come Wasp Network e Waiting for the Barbarians.

Cinema d’autore e di genere, grande affresco politico, drammi intimi e personali, adattamenti prestigiosi: la ricchezza è nella pluralità. Dei 21 in gara 11 sono esordienti assoluti a Venezia.

Divi e divine affolleranno il red carpet, tra questi ben 10 premi Oscar, guidati dalla regina Meryl Streep, passando per Penelope Cruz, Jean Dujardin, Robert Pattinson, Scarlett Johansson, Adam Driver, Timothee Chalamet, Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Donald Sutherland, Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Johnny Depp, Mark Rylance, Antonio Banderas, Gael Garcia Bernal, Juliette Binoche, Catherine Deneuve, Ethan Hawke.

La selezione italiana è interessante e ridotta: Mario Martone che torna per il secondo anno di fila con una commedia di Eduardo, Pietro Marcello che passa dal documentario al grande adattamento dal romanzo di jack London, Martin Eden, spostando gli eventi nell’Italia del Novecento, quindi Franco Maresco, che qui a Stanze mal sopportiamo, ma a cui concediamo sempre il beneficio del dubbio.

Salvatores e l’Archibugi si accomodano invece fuori concorso, così come Capotondi.

Tanti documentari di prestigio come al solito, due serie tv, Zero Zero Zero di Sollima e The New Pope di Sorrentino.

Il fuori concorso è ricchissimo, come sempre, ma anche qui ci sono scelte originali, anche guardando al recente passato con il rimontaggio di Irréversible di Noé e i venti anni di Eyes Wide Shut.

Ci sono le major americane con un cinecomics come Joker addirittura in concorso, tre film di Netflix (The Laudromat, The King, Marriage Story), uno di Amazon (Seberg).

Manca Martin Scorsese e lo si sapeva. Ma il film non è pronto. Due, tre titoli sono sfuggiti alla Mostra e saranno a Telluride e Toronto (Uncut Gems dei Safdie, Jojo Rabbit di Waititi, Knives Out di Johnson), ma è davvero poco.

Forse, sulla carta, manca il grande film da Oscar, la vera arma segreta delll’ultimo quinquennio della Mostra.

Orizzonti rimane una sezione da scoprire, con pochi nomi noti e tante opere prime e autori da scoprire.

Il resto si comprenderà come sempre in sala, l’unico luogo dove il giudizio potrà consolidarsi una prima volta.

Il Leone d’Oro alla carriera andrà a Julie Andrews e Pedro Almodovar, due scelte ineccepibili.

Il manifesto è firmato da Mattotti anche quest’anno ed è un frammento della nuova sigla del festival.

La giuria guidata dall’argentina Lucrecia Martel è composta dallo storico e critico Piers Handling (Canada), dai registi Jennifer Kent (Australia), Tsukamoto Shinya (Giappone) e Paolo Virzì (Italia), dall’attrice Stacy Martin (UK) e dal direttore della fotografia Rodrigo Prieto (Messico).

Questi i film annunciati dal direttore Alberto Barbera:

Concorso

La Verité – The Truth di Kore Eda Hirokazu – film d’apertura
The Perfect Candidate di Haifaa Al Mansour
Abour Endlessness di Roy Andersson
Wasp Network di Olivier Assayas
Marriage Story di Noah Baumbach
Guest of Honour di Atom Egoyan
Ad Astra di James Gray
A Herdade di Tiago Guedes
Gloria Mundi Robert Guediguian
Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra
Ema di Pablo Larrain
Saturnday Fiction di Lou Ye
Martin Eden di Pietro Marcello
La mafia non è più quello di una volta di Franco Maresco
The Paited Bird di Vachlav Marhoul
Il sindaco del rione sanità di Mario Martone
Babyteeth di Shannon Murphy
Joker di Todd Phillips
J’accuse di Roman Polanski
The Laudromat di Steven Soderbergh
No.7 Cherry Lane di Yonfan

Fuori Concorso

The Orange Burnt Heresy di Giuseppe Capotondi – film di chiusura
No One Left Behind di Guillermo Arriaga
Electric Swan di Kostantina Kostamani
Irréversible – Inversion intégrale di Gaspar Noé
Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick
Never Just a Dream: Stanley Kubrick e EWS di Matt Wells
Seberg di Benedict Andrews
Vivere di Francesca Archibugi
Mosul di Matthew Michael Carnahan
Adults in the Room di Costa Gavras
The King di David Michod
Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores
Zero Zero Zero di Stefano Sollima
The New Pope di Paolo Sorrentino

Fuori Concorso – Non Fiction

Woman di Yann Arthus Bertrand e Anastasia Mikova
I diari di Angela – Noi due cineasti di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Us+Them di Roger Waters e Sean Evans
Citizen K di Alex Gibney
Citizen Rosi di Carolina Rosi e Didi Gnocchi
The Kingmaker di Laureen Greenfield
State Funeral di Sergei Loznitsa
Collective di Alexander Nanau
45 seconds of Laughter di Tim Robbins
Il pianeta in mare Andrea Segre

Eventi Speciali

Goodbye, Dragon Inn di Tsai Ming Liang

Sconfini

Il varco di Federico Ferroni e Michele Manzolini
Les épouvantails di Nouri Bouzid
Chiara Ferragni – Uposted di Elisa Amoruso
Effetto Domino di Alessandro Rossetto

Orizzonti

Pelican Blood di Katrin Gebbe
Zumiriki di O. Alegria
Un fils di Mehdi Barsaoui
Blanco en Blanco di Théo Court
Mes Jours de Gloire di Antoine De Bary
Nevia Nunzia de Stefano
Moffie di Oliver Hermanus
Have, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi
Rialto di Peter Mackie Burns
Revenir di Jessica Palud
Giants Being Lonely di Grear Pattenson
Verdict di Raymund Ribay Gutierrez
Just 6.5 di Saeed Rustaee
Shadow of Water di Sasidharan Sanal Kumar
The Criminal Man di Dmitry Mamuliya
Sole di Carlo Sironi
Madre di Rodrigo Sorogoyen
Atlantis di Valentyn Vasyanovych
Baloon di Pema Tseden

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