La Austin Film Society, che Richard Linklaker ha contribuito a fondare, ha assegnato il neonato premio alla carriera, intitolato a Jonathan Demme, a Paul Thomas Anderson.
Mai scelta fu più indovinata, perchè se Anderson è apparso, soprattutto all’inizio, richiamarsi al lavoro di Altman e Scorsese, sempre di più col passare del tempo e dei film, si è allontanato da loro, per trovare una sua voce personale, unica, che molto deve alla capacità di Demme di saper interpretare registri diversi, con la stessa naturalezza.
Per due volte sul palco dell’Austin Film Festival, Demme e Anderson avevano chiacchierato di cinema, nel 2014 e 2015, prima che la malattia avesse la meglio del regista de Il silenzio degli innocenti e Una volta ho incontrato un miliardario.
Quest’anno, per la consegna del premio, Richard Linklater ha voluto che Anderson raccontasse l’influenza e l’importanza del lavoro di Demme nel suo modo di intendere il cinema.
La versatilità di Demme, la sua capacità di passare dal documentario al cinema mainstream, dal thriller alla commedia, dal film-concerto all’indie più minimalista, hanno lasciato il segno anche sul suo lavoro.
Anderson ha raccontato: “He’s my hero. That was the person I looked at. If I could make my films, I want to make them look like that, sound like that, everything.”
Qui trovate il filmato integrale dell’incontro tra Linklater e Anderson: