La prima graphic novel di Zerocalcare arriva a cinema, grazie a Domenico Procacci di Fandango, che ha deciso di affidare ad Emanuele Scaringi la regia del progetto.
Valerio Mastandrea ha collaborato alla sceneggiatura e due quasi debuttanti saranno i protagonisti: Simone Liberati, Pietro Castellitto.
Accanto a loro anche Laura Morante, Valentina Aprea, Claudia Pandolfi, Teco Celio,
Diana Del Bufalo.
Ovviamente, come per l’80% dei film italiani, co-produce Raicinema.
Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.
La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.
A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco.
La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.
Le riprese dureranno sei settimane, divise tra Roma e la Francia.