Il Decalogo – episodi 5 e 6 ****
Sono passati vent’anni esatti dalla prematura e improvvisa scomparsa di Krzysztof Kieslowski, amatissimo e compianto maestro del cinema europeo, ed il Festival di Cannes gli rende omaggio, nella sezione classici, con il restauro dell’imprescindibile Decalogo, l’opera commissionata dalla televisione polacca nel 1988, che gli ha regalato la fama e il successo internazionale, consentendo al suo cinema di varcare i confini sempre più angusti della Polonia.
I dieci episodi sono stati tutti restaurati e digitalizzati in 4k, restituendoli così al patrimonio della cultura europea.
Al festival si possono rivedere i due episodi più noti, il cinque ed il sei.
Decalogo 5 – che partecipo’ al Festival di Cannes in versione più lunga, nel 1988, con il titolo di Breve film sull’uccidere, vincendo in premio della giuria e quello della Fipresci, prima di essere scelto come miglior film dell’anno nella prima edizione degli European Film Awards – è uno straordinario film sulla morte e sulla violenza, quella privata e quella di Stato.
Jacek e’ un giovane vagabondo, si aggira senza meta per le strade della città. Sale su un taxi, condotto da un uomo altrettanto odioso. Improvvisamente lo uccide, prima cercando di soffocarlo con una corda, quindi finendolo con una grossa pietra, prima di gettarlo nel fiume.
Lo difende in aula l’avvocato Piotr, giovane penalista, contrario alla pena di morte. Nonostante i suoi sforzi, Jacek sarà condannato.
Le immagini del rituale organizzato in prigione, la crudeltà senza scrupoli di militari e burocrati lascia ancora oggi senza fiato.
Decalogo 6 – che uscì nelle sale anch’esso in versione lunga, come Breve film sull’amore – è il più leggero tra i dieci film ispirati ai comandamenti: il racconto di un impossibile amore a distanza. Quello del giovanissimo postino Tomek per la più matura Magda.
Il protagonista spia la bellissima vicina di casa con un cannocchiale, le invia falsi avvisi di notifica, per poterla vedere alla posta e poi si decide a dichiararsi… ma l’innocenza e la purezza dei sentimenti di Tomek si scontrano con il cinismo e la disillusione di Magda, con esiti imprevedibili.
Il Decalogo segna un momento essenziale della collaborazione di Kieslowski con Krzysztof Piesiewicz, sceneggiatore di tutti i suoi film dal 1982, sino alla morte.
Piesewicz era un avvocato, difensore dei dissidenti politici. Le questioni morali, il ruolo della giustizia, il valore della morte e del sacrificio: nel Decalogo, i comandamenti solo lo spunto, per affondare il bisturi nel corpo vivo dell’Europa alla vigilia della caduta del Muro, nelle sue contraddizioni, nelle sue speranze, nelle sue profonde delusioni.
Lo stile, rigoroso ed essenziale, si permette anche qualche notevole deviazione, come nel quinto episodio, che ha dominanti gialle, stranianti, in tutta la prima parte.
Ma e’ la riflessione sull’uomo, sui suoi desideri e le sue paure, che interessa davvero a Kieslowski: la forza della sua messa in scena e’ tutta a beneficio della chiarezza espressiva, del nucleo morale che sta al cuore di ogni episodio.
Gli appassionati, ritroveranno in entrambi gli episodi, il testimone silenzioso, vestito di bianco, che attraversa enigmaticamente quasi tutti i dieci racconti.
Un grande lezione per tutti quelli, come noi, che amano il cinema capace di interrogare e mettere in dubbio, spingere a riflettere e non a subire.
Recuperatelo, condividetelo, riscopritelo: anche perchè Kieslowski non ha lasciato eredi – se non forse il russo Zvyagintsev – ed il suo cinema è ancor più necessario oggi di quanto lo fosse vent’anni fa.
Imperdibile.