The taste of money *
In concorso
Dopo il pessimo Housemaid visto in concorso due anni fa, Im Sang-soo torna a Cannes, riuscendo anche questa volta nell’impresa di aggiudicarsi la palma del film peggiore in assoluto.
The taste of money racconta i dissidi allàinterno di una ricchissima famiglia coreana, che sta per fondere il suo impero con quello di un giovane americano.
Il rampollo rischia però di finire in carcere, il capofamiglia tradisce la moglie con la cameriera filippina, mentre madre e figlia sono entrambe attirate dal giovane e prestante segretario che lavora per loro.
Su tutti veglia il vecchio capo in carrozzina, accudito da uan badante-manager.
Ci saranno tradimenti, vendette, uccisioni, sesso e persino una risurrezione, sullo sfondo della montagna di denaro che i coreani tengono in contanti in una enorme stanza-cassaforte.
Laccato come un film di Adrian Lyne degli anni ’80, formalmente impeccabile, Im Sang-soo continua a raccontarci la borghesia coreana come un covo di serpi, con toni da telenovela brasiliana ed un tono costantemente sopra le righe.
Anche i ricchi piangono?
Sì lo sapevamo…
Quello che non sappiamo è come sia possibile opsitare nel concorso del più importante festival del mondo questa monnezza, pronta immediatamente per lo stracult.