Monsters University

Monsters-University-Poster1

Monsters University **1/2

Raggiunto l’apice con il trittico di capolavori WALL E, Up e Toy Story 3 la Pixar di John Lasseter si fonde con la Disney.

Il risultato sono tre film mediocri e deludenti: Cars 2, Brave e questo Monsters University, che si pone come un prequel del fortunato Monsters & co.

Ritornano Mike Wazowski e James Sullivan: sono due matricole della Monsters University. Mentre Mike fatica a farsi prendere sul serio, Sulley è l’erede di una famosa famiglia di “spaventatori”.

Entrambi però finiranno espulsi dalla facoltà e dovranno dimostrare di saperci fare partecipando con i compagni della confraternita degli Oozma Kappa ad un contest chiamato Scare Games.

Solo vincendo potranno ottenere di essere ammessi di nuovo in facoltà dalla perfida preside Abigail Hardscrabble.

Il film è prevedibile e scontato, accumulando suggestioni da tutta la lunga tradizione di film sul mondo del college, da Animal House sino ali ultimi Hunger Games. Solo nel finale Dan Scanlon ed i suoi sceneggiatori riescono a trovare un epilogo originale e significativo, che ribalta il politically correct imperante, per regalarci una nuova versione del sogno americano, declinata con la determinazione e la forza dell’umiltà.

Siamo lontanissimi però dalle vette a cui ci aveva abituato la Pixar, che qui sembra solo ansiosa di ripetere il successo originario volando il più basso possibile, sfruttando l’effetto nostalgia e due personaggi indovinati.

Il film ha un buon ritmo, comprimari gustosi ed un look colorato e giovanilistico, adatto alle atmosfere universitarie. Nulla a che vedere con la sofisticata messa in scena sonora e visiva di WALL E curata da Roger Deakins, Danis Muren e Ben Burtt.

Per ora è necessario accontentarsi, in attesa dei nuovi film di Pete Docter (Inside Out), Andrew Stanton (Alla ricerca di Dory) e Lee Unkrich (Dia de los muertos) in uscita nei prossimi tre anni.

MONSTERS UNIVERSITY

5 pensieri riguardo “Monsters University”

E tu, cosa ne pensi?

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.