31 milioni al box office americano e 50 nel resto del mondo: sono questi i risultati del primo weekend di programmazione di Blade Runner 2049.
Forse la Warner e la Alcon, che detengono i diritti americani, si attendevano un risultato diverso. Ma il film non è certo un crowd pleaser, così come non lo era l’originale.
L’audience americana è stata prevalentemente maschile e con un’età superiore ai 35 anni: per coloro che ricordano il film di Scott, Blade Runner 2049 è un must. Per gli altri l’appeal è meno evidente.
Poco male. Il film è solido, immaginifico, potente. Il cinemascore è A- e l’unico problema che avrà Villeneuve sarà quello di convincere i finanziatori di Dune, l’altro sci-fi su cui sta lavorando, ad assegnargli un budget sostanzioso come quello di Blade Runner.
Al secondo posto La montagna tra noi con Idris Elba e Kate Winslett con 10 milioni, mentre IT si conferma terzo con 9,6 milioni, un totale che ha superato i 304 milioni in patria e i 603 in tutto il mondo.
Kingsman: il cerchio d’oro scende al quinto posto con 8 milioni nel weekend, 79 milioni complessivi negli USA e 253 nel mondo.
In limited release, molto bene The Florida Project, il bellissimo film di Sean Baker che è uscito per A24 solo in 4 sale, con una media di 38.000 dollari per schermo.
In Italia Blade Runner 2049 raccoglie 2 milioni al box office e stacca la concorrenza di Emoji, fermo a poco meno di un milione e di Ammore e Malavita terzo con 590.000 euro.
L’adolescenziale Noi siamo tutto continua ad incassare bene e con 3,2 milioni è il quanto miglior risultato di stagione. Sono numeri bassini, ma ormai consueti per l’asfittico mercato italiano…
