E’ stata un’estate di crisi per l’industria cinematografica americana, con gli incassi crollati al minimo storico degli ultimi 25 anni: solo 3,4 miliardi di dollari guadagnati sinora.
Nell’ultimo weekend il calo, rispetto all’anno passato, è stato del 32%.
Negli ultimi 4 mesi, sono stati più i flop dei successi, dai quinti episodi (?!) dei Pirati dei Caraibi e di Transformers, da Cars 3 alla Mummia, fino a Detroit della Bigelow, a cinquant’anni di distanza dalla sommossa del 1967.
Molti di questi film si sono rifatti sui mercati internazionali, ma non è proprio la stessa cosa…
E così le major hanno deciso di non lanciare alcun loro film nel weekend del Labor Day, quello del 1 settembre, che tradizionalmente coincide con la fine della stagione, aperta a maggio dal Memorial Day.
Nell’ultimo weekend d’estate allora si potrà vedere solo la riedizione del 40° anniversario di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg, rilanciato in 800 copie, mentre 400 sale IMAX proporranno il pilota, targato ABC/Marvel, della serie Inhumans.
Per una vera novità occorrerà attendere l’8 settembre, quando la Warner/New Line lancerà il nuovo adattamento del classico di Stephen King, It.
Ci si aspettano incassi superiori a 50 milioni in tre giorni, segno che se c’è un buon film di richiamo, il pubblico accorre persino nel weekend più difficile dell’anno, come è di solito quello successivo al Labor Day, un weekend che già l’anno scorso aveva premiato la Warner che fece debuttare Sully di Eastwood, portandosi a casa 35 milioni di dollari…
Allora forse bisognerebbe ripensare alla qualità e alla varietà dell’offerta, piuttosto che piangere sul pubblico perduto.
