Un film cupo e disperato sulla fine di un matrimonio e sulle circostanze che accompagnano la morte di un amore; ricco di interrogativi dolorosi e pressanti, secondo il critico del Guardian Peter Bradshaw, Blue Valentine merita tre stellette su cinque.
Patrocinato da Henry Weinstein e co-prodotto dai protagonisti Ryan Gosling e Michelle Williams, il film di Derek Cianfrance arriva in (pochissime) sale italiane con un ritardo di ben tre anni rispetto alla prima proiezione al Sundance Film Festival.
Alla seconda regia, lo statunitense Cianfrance dà prova di esser “serio e degno di considerazione” al pari di colleghi illustri quali Sam Mendes o François Ozon, rincara Bradshaw. Unico difetto, l’intrusione a volte fin troppo visibile degli attori nelle fasi di scrittura e di riprese, tanto da rischiare di rubare la scena rispetto all’evoluzione delle vicende sullo schermo.
My reservation about the film centres on a long scene in which Dean, after much cajoling, takes Cindy to a wacky “love motel” – having parked their kid with her dad – so that they can just hang out and have fun and sex. This scene seemed redundant and overextended and sometimes looked a bit like an actors’ exploratory improv session.
Il film è nelle sale italiane dal giorno di San Valentino.
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