“I’m a sucker for injustice stories, and wanting to right the injustice.”
Brad Pitt, 2011
Presentato al Torino Film Festival in anteprima, Moneyball – L’arte di vincere ha avuto una storia piuttosto lunga e travagliata prima di arrivare sullo schermo.
Nato originariamente come un progetto di Steven Soderbergh per la Sony, la sceneggiatura originale di Stan Chervin – ispirata alla storia vera di Billy Beane, rivoluzionario GM degli Oakland Athletics baseball club – aveva subito una completa revisione da parte di Steve Zailllian.
Soderbergh voleva un approccio quasi documentaristico, che la Sony però ostacolava. Il budget di 60 milioni di dollari era incompatibile con le pretese del regista.
Il progetto è ripartito solo grazie all’intervento di Pitt, della produttrice Amy Pascal e di Aaron Sorkin che, assieme a Zaillian ha riscritto ulteriormente lo script aggiungendo nuove scene e modificando l’approccio di Soderbergh. Il progetto è stato offerto quindi a Bennet Miller su suggerimento di Catherine Keener , che Pitt ha convinto ad accettare, assicurandogli l’indipendenza che aveva avuto all’esordio con Capote e assecondando la voglia del regista di far qualcosa di diverso dal classico film sportivo.
Un bell’articolo di The Hollywood Reporter ricostruisce minuziosamente la storia di uno dei film dell’anno.
Qui potete leggerlo integralmente.
Moneyball – L’arte di vincere uscirà nelle sale italiane il 27 gennaio prossimo.