Dopo oltre tre mesi siamo giunti al termine del nostro sondaggio sui migliori film dello scorso decennio.
Quali sono state le opere che resteranno, quali invece quelle che abbiamo già dimenticato? Il successo è spesso un indicatore effimero. I gusti cambiano nel tempo e non sempre quello che appare perfettamente a fuoco, sin dall’inizio, regge l’assalto del tempo.
Ci sono film che sono subito dei classici ed altri che, per la loro forza innovativa, possono sollevare contrasti. Abbiamo voluto condurre, insieme a voi, un gioco ispirato a quel numero storico di Ciak, dedicato ai ‘favolosi anni 80’: quante volte da ragazzini l’abbiamo sfogliato, per controllare quei giudizi e per contestare quelle scelte: con lo stesso spirito vorremmo che prendeste queste nostre liste.
Da lunedì a sabato, tutti i giorni pubblicheremo un articolo sui migliori del decennio.
Apriamo con la nostra personalissima classifica dei 50 film, seguiranno i 30 migliori italiani ed i 15 documentari. Quindi una provocatoria lista dei film sopravvalutati e di quelli sottovalutati, una pagina con i vincitori dei maggiori premi internazionali ed infine i 20 più votati da voi!
Commentate, discutete, contestate!
Sul nostro podio ci sono la malinconia struggente e l’amore impossibile di Wong Kar-Wai, il meraviglioso ritratto di uno spacciatore che sta perdendo tutto, diretto da Spike Lee, e l’incubo più riuscito di David Lynch.
Tre film che raccontano il fallimento sentimentale, esistenziale, professionale, la perdità di sè e della propria identità in un mondo effimero come quello del cinema, nella New York del dopo 11 settembre o ad Hong Kong e Macao, divise tra la mainland cinese e le influenze occidentali.
Tre capolavori che, a nostro avviso, hanno la forza di resistere alle mode.
Ecco la nostra top 50 +1: seguite i link per leggere le nostre recensioni.
1. In the mood for love di Wong Kar-Wai 2. La 25° ora di Spike Lee 3. Mulholland Drive di David Lynch 4. Il petroliere di Paul Thomas Anderson 5. Gran Torino di Clint Eastwood 6. Nemico Pubblico di Michael Mann 7. Non è un paese per vecchi di Joel e Ethan Coen 8. Parla con lei di Pedro Almodovar 9. Se mi lasci ti cancello/Eternal sunshine of the spotless mind di Michel Gondry 10. Buongiorno, notte di Marco Bellocchio 11. City of God Di Fernando Meirelles 12. A history of violence di David Cronenberg 13. Dogville di Lars Von Trier 14. Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino 15. Paranoid Park di Gus Van Sant 16. Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino 17. The New World di Terrence Malick 18. Le vite degli altri di Florian Von Donnersmarck 19. Ferro 3 di Kim Ki Duk 20. Il profeta di Jacques Audiard 21. Valzer con Bashir di Ari Folman 22. Il nastro bianco di Michael Haneke 23. Million Dollar Baby di Clint Eastwood 24. L’ora di religione di Marco Bellocchio 25. Il divo di Paolo SorrentinoAbbiamo cercato di dar conto di molte cose: non solo dei gusti personali e delle scelte estetiche dei registi inclusi.
Ci siamo fatti carico di segnalare in questa classifica anche le conferme di giovani talenti (Paul Thomas Anderson, Christopher Nolan, Sofia Coppola….), l’emergere di alcune cinematografie lontane, ma vivacissime (la nuova Cina di Jia Zhang Ke, il cinema rumeno, quello messicano, quello coreano, l’animazione dello Studio Ghibli e quella della Pixar, Israele e Taiwan, Hong Kong e la Francia).
Abbiamo aggiunto in extremis anche il fenomeno del momento, Avatar, anche se è troppo recente per poterne dare un giudizio equilibrato. Certamente però la sua carica innovativa ed il suo successo trionfale in tutto il mondo non possono essere snobbati.
Tra i registi, alcuni nomi ritornano più volte: sono quelli di Clint Eastwood e Michael Mann, con tre film, Christopher Nolan, Quentin Tarantino, Joel e Ethan Coen, Steven Spielberg, Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino e Pedro Almodovar, con due.
Forse siamo stati un po’ generosi con gli italiani, ma è una reazione alla loro completa cancellazione dalle classifiche anglosassoni e francesi, che stanno imperversando in questi mesi e che sono riassunte nel peraltro pregevolissimo lavoro fatto dal sito They shoot pictures, don’t they?, che vi invitiamo a consultare.
Non siamo riusciti a far rientrare proprio tutto. E’ inevitabile: ogni lista rappresenta una scelta. Spesso dolorosa… ancora più spesso momentanea e discutibile.
Piccola aggiunta successiva alla pubblicazione…
L’avevamo snobbato completamente all’uscita in sala e poi in home video. Fortunatamente non è mai troppo tardi per riconoscere i propri errori.
In questa classifica del nuovo millennio non può mancare Cloverfield, il progetto di J.J. Abrams, diretto da Matt Reeves: il disaster movie più interessante del decennio. Un piccolo gioiello di attese mantenute e di lucida, feroce bellezza distruttiva.
Sì, la finzione del filmato ritrovato e girato in presa diretta da incauti testimoni, non è una novità, ma nessuno l’aveva spinta così a fondo. Di solito si associa a film a basso budget, nei quali tutto sta nella tensione e nel fuori campo. Qui invece Reeves e Abrams mantengono quello che promettono e non hanno paura di uno dei finali più apocalittici di sempre.
Se l’11 settembre ha segnato indelebilmente questo primo decennio, allora Cloverfield è il film che meglio ha rappresentato la paura dell’ignoto, il disastro incomprensibile, la fuga dalla città, che quell’attacco hanno rappresentato per i newyorkesi e per gli occidentali tutti.
Imperdibile.
2° e 3° grandissimi, non ho visto il primo (nè tanti altri, ma piano piano provvederò). Personalmente, avrei invertito in classifica il 23° e il 5° di clint eastwood e avrei aggiunto SIN CITY di Frank Miller e Robert Rodriguez …
Devo dire la verita’: Sin city mi è un po’ sfuggito… forse non l’avrei inserito tra i primi 50, ma nella classifica del suo anno ci poteva stare, sicuramente…
M.
[…] segue Stanze di Cinema, sa chi è Bong Joon Ho: il suo Memories of Murder è uno dei migliori film del decennio, The Host è un horror fuori dalle righe e Mother, visto a […]
[…] Oggi per trovare nel canone qualche film che ha la fortuna di apparire in televisione, occorre scendere al quattordicesimo posto con Apocalypse now, al ventunesimo del Padrino e poi finalmente al ventiquattresimo e ventottesimo posto con In the mood for love e Mulholland Drive, non a caso in vetta anche alla nostra classifica dei migliori del decennio. […]