Come avevamo già pronosticato molto tempo fa, al momento dell’indicazione di Baaria, quale rappresentante italiano ai prossimi Oscar, l’idea di scegliere non il film migliore (Vincere), ma quello che poteva essere apprezzato di più negli States, quello che restituiva la solita immagine dell’Italia come una cartolina del dopoguerra, piena di sole, Sicilia ed enfasi morriconiana, non ha pagato.
Baaria è stato escluso dal novero ristretto dei nove possibili candidati al miglior film straniero. Vi entrano invece i tre vincitori di Cannes, Il nastro bianco, Il profeta e Samson e Dalilah, esordio premiato con la Camera d’or, e l’Orso di Berlino, Il canto di Paloma.
Gli altri sono illustri sconosciuti:
El secreto de Sus Ojos (Argentina)
The World is Big and Salvation Lurks around the corner (Bulgaria)
Ajami (Israele)
Kelin (Kazakhistan)
Winter in Wartime (Olanda)
Il canto di Paloma (Peru)