Al di là dello sguardo: Il fidanzato di mia sorella

Il fidanzato di mia sorella

Il fidanzato di mia sorella

Il regista scozzese Tom Vaughan, del quale si ricordano due dei film più noti, Notte brava a Las Vegas e Misure straordinarie, sceglie come colonna portante del suo nuovo film l’ex 007 Pierce Brosnan, facendolo interagire con due bei volti del cinema statunitense: Salma Hayek, che ha appena indossato le vesti della regina triste in Il racconto dei racconti e Jessica Alba, la super sexy Nancy di Sin City.

Il fidanzato di mia sorella rientra nel filone della commedia romantica e ha come protagonista Richard Haig (Brosnan), un affascinante professore di mezz’età dell’Università di Cambridge, al cui fascino non resisterà Kate (Alba), una studentessa americana di 25 anni che presto gli comunicherà di essere incinta. Richard apprende la notizia proprio la sera in cui rimane letteralmente folgorato dalla bellezza di Olivia (Hayek), una scrittrice di romanzi dalla personalità prorompente ma sorella della donna che presto diventerà la madre di suo figlio. Nonostante l’indole da Don Giovanni convinto, si assumerà le sue responsabilità di padre, trasferendosi con Kate a Malibù, dove cresceranno insieme il piccolo Jake fino a che qualcosa non romperà il loro apparente equilibrio.

In questo ruolo Pierce Brosnan è pienamente nel suo habitat e diverte in ogni caso, sia da composto gentleman inglese, appassionato di poesia romantica, che da irresistibile combina guai di una moderna screwball comedy americana. La sua storia è quella di un eterno Peter Pan che non disdegna i vizi e che non vorrebbe diventare adulto; un uomo vissuto all’ombra di un padre (Malcom McDowell in un cameo molto convincente) anche lui professore e con un passato da donnaiolo. Salvano il film l’interpretazione di Brosnan, il suo rapporto magnetico con la Hayek e la capacità dell’attrice messicana di saper tenere la scena. Non è da meno Jessica Alba, a completamento di un riuscito ménage à trois simpatico e leggero. Infatti, per non accorgersi degli enormi buchi della sceneggiatura, basta non andare troppo a fondo: conviene piuttosto rimanere rasenti la superficie della storia, seguendo semplicemente gli eventi “divertenti” (anche quelli discutibili) e gli equivoci che si susseguono.

Se l’intenzione era di emulare le commedie romantiche inglesi del calibro di Notting Hill e Love Actually, il film non vi si avvicina neanche lontanamente e la storia frizzante che si vuole raccontare manca prima di tutto di mordente. E’ abbastanza chiaro il percorso di maturazione del protagonista che si intende delineare: Richard è all’inconscia ricerca del proprio posto nel mondo, e sembra trovarlo nella famiglia allargata con cui s’impunterà di riconciliarsi, costi quel che costi. In fondo, anche gli altri personaggi sono impegnati in un’affannosa ricerca di loro stessi e viene spontaneo chiedersi a che pro. I significati veicolati dalla fotografia di David Tattersall sono invece d’effetto: il contrasto tra un’Inghilterra piovosa e la luminosa California è ben reso dalla perfezione delle immagini e la differenza culturale tra i due luoghi è sinonimo del conflitto interiore del protagonista.

Il fidanzato di mia sorella è un prodotto che pecca di superficialità e non si distingue tra le uscite di fine stagione. Una mancata opportunità visto il cast a disposizione, per una storia con un climax forzato e alquanto scontato che si perde in falsi momenti di romanticismo.