Quasi amici, Intouchables in originale, è stato il fenomeno dell’anno in Francia, incassano 162 milioni ed arrivando ad un passo dal record storico di Giù al Nord.
Il film di Olivier Nakache ed Eric Toledano è tratto da una storia vera, già oggetto di un romanzo e di un documentario.
Paolo Mereghetti se ne occupa nella sua recensione settimanale, assegnandogli due stellette e mezza.
Uno è colto, ricco, raffinato, bianco. E tetraplegico. L’altro è grezzo, disoccupato, ignorante, nero. E scatenato. Al cinema formano la coppia perfetta, gli opposti che (più o meno) si attraggono. Ma il bello è che anche nella realtà erano (più o meno) così: due persone che più distanti non si potrebbe e che invece hanno finito per incontrarsi e completarsi reciprocamente.
[…] pur con mille invenzioni e altrettante libertà (chi cerca la verità può guardare il documentario di Jean-Pierre Devillers À la vie, à la mort) il film che ne è stato tratto sia assolutamente godibile e molto divertente. Perché a volte per far scattare la risata basta poco, una piccola sottolineatura, una minima ellissi, un’impercettibile «invenzione».
[…] L’idea di Olivier Nakache ed Eric Toledano (qui al loro quarto film insieme), la loro vera trovata è nella totale mancanza di riguardo e di comprensione con cui si tratta la menomazione di Philippe. Sarebbe poco corretto ridere alle spalle di un handicappato: nel film gli si ride in faccia, raccontando barzellette sulla tetraplegia, sottolineando la sua impossibilità di movimenti, interrogandolo sulle frustrazioni sessuali. E naturalmente disprezzando i suoi gusti e le sue passioni (la scena all’Opéra è un piccolo gioiello di divertimento).
La risata […] non è mai una risata offensiva o, peggio, denigratoria. Piuttosto è pacificante e liberatoria, come il soffio di vita che Driss è riuscito a portare nella vita di un uomo ricco e depresso.