Draquila, il documentario di Sabina Guzzanti sul Terremoto in Abruzzo, da oggi in 100 sale, è diventato un casus belli nazionale.
Bertolaso ha convocato una conferenza stampa per smentire le accuse della magistratura e quelle del film.
E fin qui, oltre all’evidente inopportunità di usare le sedi istituzionali del Governo per una difesa tutta privata, potremmo anche sorvolare.
Più preoccupante è invece il comportamento del Ministro della Cultura che, dopo aver disertato la premiazione dei David di Donatello, ha rinunciato a rappresentare l’Italia a Cannes esprimendo “rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda che offende la verità e l’intero popolo italiano“.
L’effetto è al contempo tragicomico e surreale: ma il Ministro non avrebbe il compito di rappresentare il paese ed il suo enorme patrimonio artistico e culturale? E la libertà di un artista non è forse misura della libertà della democrazia in cui vive?
Il caso di Jafar Panahi dovrebbe insegnare qualcosa…
L’ex ministro della cultura francese Jack Lang, nel frattempo ha dichiarato: “la decisione del Ministro mostra una strana concezione della libertà. La Francia è molto triste che lo Stato italiano non sia rappresentato al Festival“.
Daniele Luchetti, che a Cannes presenterà in concorso La nostra vita, aggiunge: “Bondi contro Draquila: sembra uno di quei bei film di serie B. Sono dispiaciuto perché quando un film racconta con bravura i nostri panni sporchi, offriamo un bellissimo spettacolo, quello di artisti liberi che non hanno paura di mostrare la realtà. E un ministro della cultura che si vergogna di un artista libero…“
Un altro Ministro, quello del Turismo, senza aver nemmeno visto il film, sta invece seriamente pensando di denunciarlo all’Avvocatura dello Stato: “Mi riservo di dare mandato all’Avvocatura dello Stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese. Queste immagini mi indignano e mi offendono ancor prima come cittadino che come Ministro. E’ ora di finirla di gettare discredito sul nostro paese“.
Sono frasi che fanno male: dalla Croisette hanno risposto concedendo a Draquila – L’Italia che trema l’onore del red carpet principale il 13 maggio, prima della proiezione in sala alle 20. Un onore riservato di solito ai film in concorso…