Venezia 2013. The Canyons

the-canyons-schrader-ellis-posterThe Canyons *

No, questo film è uno scherzo, una presa in giro: i titoli di testa devono essere sbagliati. I nomi di Paul Schrader e Bret Easton Ellis non c’entrano nulla con questo squallido thriller, che sarebbe sfigurato persino sull’ultima cable-tv americana.

L’uomo che ci ha regalato alcuni dei ritratti più inquietanti e originali del cinema americano dell’ultimo mezzo secolo non può aver diretto The Canyons.

Non c’è nulla della sottile ambiguità morale, nulla della sopraffina caratterizzazione dei personaggi o dell’anticonformismo visionario che rendevano indimenticabili Taxi Driver, Toro Scatenato, Yakuza, L’ultima tentazione di Cristo, American Gigolo, Mishima, Lo spacciatore, Al di là della vita.

Non c’è nulla nemmeno della violenza perturbante e dello stile esplosivo e asettico di American Psycho, Meno di zero, Lunar Park.

Questo film è un joke malriuscito, una burla orchestrata ai danni degli increduli spettatori. Come ha scritto David Denby sul New Yorker: “The Canyons is not porn, but it has the demoralized second-rateness and the lowlife inanity of the porn world.” 1

Tutti si prendono dannatamente sul serio ed in un intreccio implausibile e superficiale, condito da dialoghi di imbarazzante ed involontaria ilarità, “spiccano” i tre attori protagonisti: James Deen, una vita nel porno, Lindsay Lohan, che mostra in faccia tutti segni di una gioventù bruciata e Nolan Funk, che riesce nell’impresa – a dir poco incredibile – di far sembrare gli altri due persino passabili, in alcuni momenti.

Per tutti e tre, in ogni caso, vale il grido soffocato di Renè Ferretti, rivolto alla sua protagonista: “cagna maledetta!

Lasciate perdere. Un film inutile, per tutti: autori, attori, pubblico, addetti ai lavori.

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1. David Denby, Young and Restless, The New Yorker

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Alcuni colleghi italiani, in occasione dell’uscita in sala di The Canyons, stanno scrivendo analisi sontuose e mirabolanti, ispirate dalla rappresentazione del vuoto, dalla riflessione sul marcio di Hollywood e del mondo del cinema, dal futuro anaffettivo e post-umano che ci attende. Ho letto rimandi al Lynch di Mulholland Drive e persino a Bresson (!)

Prendo a prestito le parole di Alberto Crespi:  “Ci sanguina il cuore nel dire che il film è bruttissimo e indifendibile. Tutto congiurava perché potessimo amarlo: Schrader è il regista di film importanti (American Gigolo, Mishima), Easton Ellis è uno scrittore di indubbio talento, la formula produttiva è affascinante… La trama sa molto di già visto… Ma la cosa deprimente di The Canyons è la confezione: le inquadrature traballanti, la fotografia piatta, la recitazione amatoriale (e il pornodivo James Deen non è il peggiore). Schrader e Easton Ellis non possono cavarsela dicendo «che il film è stato girato senza budget»… Nossignori: in primo luogo, la povertà di mezzi non giustifica né la bruttezza visiva, né l’incapacità degli attori; in secondo luogo, nessuno ha costretto con la pistola alla tempia due signori come Schrader e Easton Ellis a fare un film con 150.000 dollari e con un’attrice che oggi definiscono «inqualificabile». Il sospetto è che si tratti di un’operazione molto astuta. Con tre nomi come Schrader, Ellis e Lohan l’operazione riesce, ma prima o poi la gente vede il film, e casca l’asino.”

Tutto qui.

7 pensieri riguardo “Venezia 2013. The Canyons”

  1. …addirittura! Anche io ho visto il film e francamente non sono assolutamente d’accordo… Ho trovato davvero coraggiosa la regia di schrader e, soprattutto, ho ritrovato nel film molte delle caratteristiche tipiche della letteratura di ellis. I dialoghi sono volutamente forzati stile soap, è un imprinting preciso che si cerca di dare alla vicenda narrata. Secondo me è imperdibile

    1. Un conto sono i dialoghi “sul vuoto” di Ellis, un conto è la messa in scena soap di The Canyons, con tre “non” attori che avrebbero scartato persino a beautiful… con tutto il bene che si vuole a Schrader, qui siamo alla frutta. E non è neppure questione di budget: basta guardare cosa hanno fatto Steven Knight e Tom Hardy con Locke…

  2. al di là dei pareri personali penso sia un film da vedere, specie per chi ama il cinema. I personaggi coinvolti nella realizzazione di the canyons sono talmente di alto livello che non possono essere ignorati, né il film a mio parere può lasciare indifferenti

  3. riserva sciolta, finalmente è uscita la data italiana, 14 novembre… nel sito ufficiale del film c’è scritto che ghezzi l’ha definito ‘nettamente un capolavoro’, leggi qui Albanese, che ne dici?
    http://www.thecanyons.it/

    1. De gustibus… io continuo a riguardarmi American Gigolo, Tuta blu, Mishima, Lo spacciatore, Affliction o anche solo Yakuza, Taxi Driver, Toro scatenato, L’ultima tentazione di Cristo, Al di là della vita. E vi lascio volentieri The canyons!

E tu, cosa ne pensi?

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