The Sun Rises On Us All **
A distanza di quattordici anni dal Leone d’Argento conquistato alla Mostra con il cupo e disperato People Mountain People Sea, Cai Shangjun ritorna in concorso con un melò urbano contemporaneo, sul sacrificio e la redenzione, non meno drammatico e fosco del precedente.
Zeng Meiyun è in ospedale per una visita ginecologica che conferma la sua gravidanza, a rischio per le conseguenze di un precedente aborto.
Il padre è Qifeng, l’amante di Meiyun, un ingegnere sposato e con una figlia ribelle, che promette invano di lasciare la moglie e che è preocupato da una serie di messaggi anonimi che riceve sul cellulare.
In attesa del referto delle sua ecografia Meiyun incrorcia casualmente Wu Baoshu, nello stesso reparto per gli esiti di un’operazione di rimozione di un tumore all’intestino.
Tra i due si intuisce un passato lontano. Baoshu pretende un risarcimento dalla protagonista, poi si installa a casa sua, sconvolgendole la vita.
Meiyun gestisce un negozio d’abbigliamento, è molto attiva sui social e su internet, ma attende il rimborso di una commessa di abiti fallati da una ditta che non risponde più alle sue chiamate.
Le sua vita privata e il suo lavoro vengono messe in crisi dall’improvvisa apparizione di Baoshu, che porta con sè il segreto di un sacrificio lontano di cui ora è venuto a chiedere conto.
Il film è un melò che contiene tutti gli elementi più tragici del genere: una gravidanza inattesa, un amante che vive una doppia vita senza coraggio, un altro uomo che ritorna dal passato, un tentativo di suicidio, un incidente mortale, il cancro, l’aborto, la stupro, il fallimento imprenditoriale, il peso della colpa che torna a farsi sentire, il desiderio di un perdono impossibile.
Tutto concentrato nei 130 minuti di un film che accumula troppi elementi, che non lasciano mai alla notevole protagonista interpretata da Feng Shaofeng la possibilità di respirare, costringendola ad attraversare il film come in apnea. Il destino si accanisce su di lei, in un modo francamente punitivo e lei stessa non sembra in grado di sottrarsi ai rovesci che piegano una determinazione e un’indipendenza che all’inizio sembra promettente.
Meiyun finisce per compiere tutte scelte sbagliate, i due uomini a cui si lega sono un codardo e un inetto, lasciando la sensazione di una storia scritta in modo punitivo e inverosimile, ricattatoria per la sua parte, costringendoci ad affogare nel dolore della protagonista senza un vero motivo.
Il suo personaggio che all’inizio appare solido, positivo, combattente, finisce per imboccare una discesa ripidissima verso l’abisso, procedendo di girone in girone, senza riuscire ad aggrapparsi a nulla, secondo un percorso troppo scritto, troppo esemplare, troppo costruito.
Che alla fine, all’ennesimo rovescio del destino e della volontà, lascia sostanzialmente indifferenti.

[…] Migliore attrice: Xin Zhilei per The sun rises on us all […]