Gli impegni di James Franco non accennano a diminuire. La sua carriera come regista, dopo gli esperimenti di Sal e Interior Leather Bar, è proseguita con gli adattamenti impossibili da Faulkner e McCarthy di As I lay dying, Child of God e The Sound and The Fury.
I suo prossimi film in uscita saranno Zeroville, girato in parte anche a Venezia, Bukowski, sui primi anni di vita dello scrittore di Storie di ordinaria follia, e La battaglia, tratto dal romanzo di John Steinbeck.
Quest’ultimo film è ancora in pre-produzione e sarà interpretato anche da Selena Gomez, Vincent D’Onofrio, Robert Duvall, Ed Harris, Bryan Cranston e Danny McBride.
Nel frattempo dopo l’affair–The Interview che ha provocato la crisi con la Corea del Nord ed il Sony Hack, il Sundance ha ospitato due suoi film come attore, True Story e I am Michael.
Quest’ultimo sarà presentato anche a Berlino, assieme ad altri due film interpretati da Franco, Queen of the Desert di Herzog e Everything will be fine di Wenders.
Nel frattempo l’attore ha prestato la sua voce all’adattamento de Il piccolo principe di Saint-Exupery, nonchè ad altre due animazioni.
Non pago ha incaricato i suoi studenti della New York University di adattare un libro di poesie, così come aveva già fatto con The Color of Time tre anni fa. Lo stesso ha fatto con quelli della University of Southern California.
Il nuovi progetti si chiamano Black Dog, Red Dog, tratto dalle liriche di Stephen Dobyns, con Olivia Wilde, Chloe Sevigny e Whoopi Goldberg e Don Quixote: The Ingenious Gentleman of La Mancha.
Ma non è finita qui, perchè Franco ha girato due film ambientati a Palo Alto, Memoria e Yosemite, ed un crime thriller con Ed Harris e Amber Heard, The Adderal Diaries, tutti e tre diretti da suoi ex-studenti o collaboratori, che hanno preso parte a The Color of Time.
Pensate anche voi che siano troppi 14 film nel solo 2015?
Paradossalmente la ‘fortuna’ di Franco è che i suoi film da regista sono sempre passati completamente sotto silenzio ed in Italia non sono neppure mai stati distribuiti, così come molti dei suoi esperimenti universitari e dei film più indie. Altrimenti la sua sovraesposizione sarebbe intollerabile.
E’ verosimile quindi che quest’anno vedremo solo i film diretti da Herzog e Wenders, Il piccolo principe e poco altro.

