Uscito nelle sale cinematografiche lo scorso febbraio, il documentario di Alex Gibney ha scosso il pubblico inglese e ridato linfa al dibattito sui crimini dei preti pedofili all’interno della chiesa cattolica.
Prodotto dalla rete televisiva statunitense HBO, l’opera dell’americano Alex Gibney è, secondo la valutazione di Xan Brooks, “A righteous, exhaustive investigation into child abuse inside the Catholic church” e, incidentalmente, “a kind of unintentional leaving gift for the outgoing Pope Benedict.”
Diviso in capitoli in cui la ricostruzione dei fatti si alterna alle testimonianze delle vittime e dei loro difensori, il documentario parte da indagini specifiche (negli Stati Uniti e in Irlanda) per giungere a considerazioni più generali sulla rete di omertà e silenzio che dai vertici in Vaticano contribuì a proteggere e lasciare impunita la gerarchia cattolica, per più di cinquant’anni.
Premio per il miglior documentario al London Film Festival 2012, Mea Maxima Culpa: silenzio nella casa di Dio è distribuito in Italia da Feltrinelli in queste settimane.


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