Appuntamento imperdibile, questa settimana, con il ritorno di Roman Polanski, dopo le tristi vicende giudiziare, che affondano negli anni ’70 e che continuano ad inseguirlo in giro per il mondo.
Chiuso claustrofobicamente nel suo chalet in Svizzera, Polanski finisce per rinchiudere anche i personaggi del suo nuovo film e noi spettatori, con loro, in un appartamento borghese, dove si affrontano due coppie, costrette a confrontarsi dopo che uno dei loro figli ha picchiato selvaggiamente l’altro.
Sul punto di separarsi dopo aver trovato un accordo civile per risolvere l’incidente, una parola di troppo ed un invito a restare per prendere un caffè, finirà per mostrare la rabbia sociale, di classe, di genere, ben nascosta dietro le convenzioni e l’ipocrisia del politically correct.
Il alvoro di Polanski e dei suoi attori è stupefacente. L’atto unico di Yasmina Reza è ripreso quasi alla lettera, ma è un testo che si adatta perfettamente non solo alla situazione di contingente confino a cui è obbligato Polanski, ma altresì al suo cinema della minaccia, della tensione da camera, che finisce per esplodere in incubi, accuse, violenza, travolgendo i rapporti di coppia e ribaltando le convenzioni.
Applausi scroscianti alle anteprime veneziane.
Weekend del 16 settembre 2011
Carnage di R.Polanski ***