Venezia 2012. Il caso mattei – Leone d’Oro a Francesco Rosi

Il caso Mattei ***1/2

Venezia classici

In occasione della consegna del Leone d’Oro alla carriera a Francesco Rosi, la Mostra onora il il grande regista napoletano con la proiezione della copia restaurata de Il caso mattei, il film del 1972 nel quale viene ricostruita la parabola di Enrico Mattei, potentissimo ed audace capo dell’ENI.

Grazie alla Film Foundation di Martin Scorsese ed al lavoro della Cineteca di Bologna, il film è stato magnificamente restituito a nuova vita.

Modernissimo nella sua struttura, sempre in bilico tra inchiesta, documentario e ricostruzione, con Rosi in scena sovente in prima persona, il film racconta con coraggio e lucidità la personalità travolgente di Mattei, incaricato di liquidare l’AGIP nel 1945 e invece convinto che ci dovesse essere un’industria di stato capace di sfruttare le sue risorse energetiche, nell’interesse del nostro paese.

Il film riesce a restituire non solo una delle figure industriali determinanti nella storia del nostro paese, ma indaga anche sui misteri dell’ “incidente” aereo in cui ha trovato la morte, legato a doppio filo anche alla sparizione del giornalista Mauro de Mauro, che investigava sui fatti.

Legato alla politica, capace di condizionarne le scelte economiche e di strategia internazionale, Mattei risplende nell’interpretazione magnifica di Gian Maria Volontè, uno dei giganti della scena italiana, anche qui straordinario, mimetico, istrionico come non mai.

Volontè recita Mattei, ma non scompare mai dietro il personaggio. C’è sempre qualcosa di suo, nelle sue incarnazioni.

Il film segue Mattei in alcuni momenti chiave della sua lunga presidenza, dagli esordi del 1945, agli scontri con gli americani, agli accordi proibiti con la Russia, sino alle sue ultime ore trascorse in Sicilia.

La parte centrale è dedicata al confronto con un giornalista che l’aveva attaccato in tv, che Mattei trascina con sè per una giornata intera, invitandolo nei suoi uffici, portandolo quindi in Africa con il suo aereo privato e quindi sulle piattaforme di estrazione in mezzo al mare, a toccare con mano la forza dell’ENI, l’importanza strategica del suo ruolo per l’Italia.

Il “metodo Rosi”, fatto di contraddittorio, di indagine, di rifiuto di ogni semplificazione ed ogni tesi precostituita, è qui al suo meglio.

Il film è di una modernità che quasi spaventa, per l’uso del montaggio, della colonna sonora, delle immagini di repertorio unite a quelle ricostruite, con uno stile che è diventato proverbiale e che ha segnato il contributo forse più importante di Rosi alla storia del cinema.

Presentato da Giuseppe Tornatore, che sta curando un libro intervista proprio con Rosi, il regista ha ricevuto un messaggio di auguri toccante e personalissimo anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, compagno di università nella Napoli degli anni ’40.

Il Caso Mattei vinse la Palma d’Oro a Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso: il cinema italiano, dopo il Neorealismo e l’avangurdia degli ani ’60, rinasceva nuovamente indagando sulla realtà e smascherando le falsità della storia ufficiale.

Dopo di allora più raramente il nostro cinema è riuscito ad imporsi sul panorama internazionale.

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