I film dell’anno 2024-2025

In una stagione particolarmente debole che risente di un orizzonte produttivo confuso che cerca di trovare nuove formule per sopravvivere all’assalto delle piattaforme, in testa alla nostra classifica troviamo Here di Robert Zemeckis, un magnifico film-saggio, che segnala la centralità dello spazio familiare e riesce ad essere sperimentale e visionario, ma anche straordinariamente sentimentale ed emozionante.

Rimettendo assieme trent’anni dopo tutti i protagonisti di Forrest Gump – Hanks e Wright, ma anche lo sceneggiatore Eric Roth – Zemeckis non ci pensa nemmeno a strizzare l’occhio ai nostalgici, costruendo un film nuovissimo, che usa una soggettiva impossibile e un punto di vista univo per raccontare la storia dell’umanità dal salotto di una classica casa di legno di un anonimo sobborgo americano. Lo spunto viene da una graphic novel, ma Zemeckis continua a sfidare il (suo) cinema, a valicare frontiere, cercando il senso della vita e del suo lavoro d’artista.

Questa ritrovata centralità della casa è forse un riflesso lungo della pandemia, ma è anche un elemento comune ad alcuni dei migliori film della stagione, da Presence di Soderbergh a Dreams di Haugerud fino a Sentimental Value di Trier, che uscirà in autunno, dopo l’accoglienza trionfale a Cannes.

Dietro Zemeckis, c’è il terzo capitolo della trilogia di Haugerud, Dreams, che testimonia il grande fermento di una generazione di cineasti nati tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’80, in un Paese che ha una storia cinematografica davvero minima.

Dreams, come gli altri capitoli, Love e Sex, sta dentro la contemporaneità e le sue contraddizioni, con un’intelligenza che colpisce.

Terzo posto per il solito clamoroso film di Radu Jude, che nel frattempo ne ha girati altri due, il primo visto a Berlino, il prossimo in concorso a Locarno.

Do Not Expect Too Much From the End of the World è grande cinema politico, che si sporca le mani con la storia del proprio Paese, con il suo presente confuso e con la dignità delle persone, che il cinema non dovrebbe mai dimenticare.

Appena fuori dal podio il nuovo straordinario film di Ryan Coogler. I suoi Peccatori sono una storia di vampiri, che affonda le sue radici nella cultura musicale americana. Un piccolo gioiello che il resto del mondo ha colpevolmente ignorato.

Subito dopo, due film che vengono dal Giappone e che sono stati distribuiti in Italia con enorme ritardo: sia L’innocenza di Kore Eda sia Hokage di Tsukmoto hanno come protagonisti dei bambini. Tra le macerie della guerra o nello spazio conflittuale della scuola, quello accade non è quello che appare. Da recuperare assolutamente.

Al sesto posto il clamoroso biopic che Mangold ha dedicato a Bob Dylan. Il più classico dei film “ben fatti”. Una volta gli americani erano maestri in questo tipo di racconti. Ora invece A Complete Unknown ci appare una rarità da premiare: grandi interpretazioni, ottima scrittura, solida regia invisibile.

Anora, The Brutalist ed Emilia Perez si sono divisi i premi di fine stagione, dopo aver debuttato e vinto premi a Cannes e Venezia. I primi due testimoniano la vitalità di un cinema indie americano che non vuole ammettere la crisi produttiva che lo attanaglia ogni giorno più duramente, il terzo invece è un nuovo capitolo nel lungo romanzo di Jaques Audiard, che continua a spiazzare con scelte che confermano la natura eclettica del suo talento: dopo il western crepuscolare dei Fratelli Sisters e la commedia contemporanea in b/n di Parigi 13 Arr. ecco un musical su un jefe messicano deciso a cambiare identità e sesso.

Polemiche stupide – e forse interessate – l’hanno travolto negli Stati Uniti, ma resta un grande racconto popolare con una Zoe Saldana indimenticabile.

A chiudere la top ten lo spleen di Parthenope di Paolo Sorrentino, perfetto controcanto di E’ stata la mano di Dio. Se l’uno era il racconto di una giovinezza spezzata e negata dalla morte dei genitori, l’altro è il sogno poetico di una giovinezza idealizzata e impossibile.

Di seguito la classifica integrale e i link alle nostre recensioni:

  1. Here
  2. Dreams
  3. Do Not Expect Too Much From the End of the World
  4. I Peccatori
  5. L’innocenza Hokage – Ombra di fuoco
  6. A Complete Unknown
  7. Emilia Perez
  8. The Brutalist
  9. Anora
  10. Parthenope
  11. Presence
  12. Armand
  13. Scomode verità
  14. Giurato numero 2
  15. Vermiglio
  16. Joker: Folie a Deux
  17. The Beast
  18. Maria
  19. Il seme del fico sacro
  20. Io sono ancora qui
  21. Saturday Night
  22. All We Imagine As Light – Amore a Mumbai
  23. Smile 2
  24. Beetlejuice Beetlejuice
  25. Vittoria

Qui invece trovate tutte le nostre classifiche: i film dell’anno di Stanze di Cinema