Il detective Andrew Yancy (Vince Vaughn) è stato sospeso dalla polizia di Key West per aver letteralmente gettato in acqua il marito della sua amante. In attesa di venire reintegrato, finisce coinvolto dal suo ex partner Rogelio (John Ortiz) in un caso che non sembra interessare a nessun’altro e cioè il misterioso ritrovamento del braccio di un uomo. Nella sua indagine, come da prassi del genere noir, finirà per rischiare la vita, verrà arrestato e metterà in pericolo le persone che gli sono vicine. Con l’aiuto dell’anatomopatologa ispanoamericana Rosa Campesino (Natalia Martinez), Andrew scoprirà che il braccio appartiene a Christopher (Rob Delaney), un immobiliarista senza scrupoli che ha fatto finta di essere morto per poter così evitare le conseguenze di un’indagine dell’FBI e, con i soldi dell’assicurazione, costruire un resort alle Bahamas. Un’idea che in gran parte deve alla moglie Eve (Maredith Hagner), vera femme fatale del racconto. Per costruire il resort, Christopher ed Eve non esitano a minacciare gli abitanti del posto affinché cedano loro i propri terreni. Tra questi c’è Neville (Ronald Peet) un giovane pescatore che vive in un capanno sulla spiaggia, insieme alla sua scimmia Driggs. E’ Neville il protagonista della seconda prospettiva con cui viene raccontata la storia: anche qui compare una femme fatale, la Dragon Queen dell’isola (Jodie Turner-Smith), una maga che sembra disposta a tutto per emergere, proprio come Eve.
Nonostante il riferimento nel titolo alla scimmia di Neville e il fatto che gran parte del racconto si sviluppi con la visuale di Andrew, la spinta narrativa arriva dalle due donne fatali: Eve e la Dragon Queen. Certo ci sono delle differenze tra loro, ma è chiaro che rappresentano le principali forze motrici degli eventi. Entrambe rivendicano il proprio diritto alla felicità e pensano di poterlo esercitare a discapito degli altri, senza scrupoli. Il passato, travagliato e segnato da lutti, le ha portate ad una visione della vita come lotta per la supremazia, senza etica né regole. Tra loro però sussiste una differenza: Eve non ha nessuno a fianco in grado di esprimere un modo diverso di cercare la felicità, mentre Eve ha con sé la nonna Ya-Ya (L.Scott Caldwell). Nonostante la ragazza voglia convincersi del fatto che anche Ya-Ya non è che un’imbrogliona che usa il proprio ruolo per derubare gli abitanti dell’isola, la vecchia mostra una saggezza e una misura che sono un esempio positivo per la nipote. Ella si ribella e si perde, ma finisce per tornare sui propri passi, proprio grazie a questo esempio.
Non vorrei però spostare troppo l’attenzione del lettore sulle figure più propriamente noir, perché il racconto ha un tono prevalentemente comico. Una comicità pungente, basata sui dialoghi, ma anche sulle situazioni, che si esprime con un’azione più ritmata nel filone narrativo ambientato in Florida e più drammatica nel filone delle Bahamas. Del resto lo showrunner della serie è Bill Lawrence, noto per Scrubs e Ted Lasso. Lawrence è uno dei riferimenti di casa Apple ed è forse quello che meglio incarna lo spirito della TV di Cupertino: un intrattenimento di qualità che dà forma narrativa a una visione della vita luminosa e positiva. Forse in questa serie manca qualcosa dell’elegia comica di Ted Lasso o dell’energia di Scrubs, ma sarebbe sbagliato accantonarla come meno riuscita delle altre. Qua e là il realismo magico di Lawrance prende il sopravvento, come nell’incontro ravvicinato tra Bonnie (Michelle Monaghan), l’amante di Andrew, e un lamantino; ma è in generale la bellezza della natura ad avvolgere lo spettatore.
L’attenzione ambientalista di Andrew, in particolare per gli animali, non esprime solo uno stucchevole e già visto politicamente corretto, ma ha il sapore di qualcosa di più vero e articolato. Allo spettatore comune non viene solo voglia di vacanze al mare e di cocktail sulla sabbia, ma resta il desiderio di un contatto diretto con la natura, di poter godere, come Andrew e il padre, della bellezza del creato, anche solo per qualche minuto, sorseggiando una birra e ascoltando il rumore del vento e il verso dei gabbiani.
E’ questa sincera vena green a rappresentare un tocco ulteriore al mix di generi dello show e a dare al prodotto un sapore del tutto particolare. L’ampiezza della narrazione, il dettaglio dei caratteri, sorretti da performance convincenti, la facile visibilità del racconto sono elementi che rendono la serie una visione piacevole.
Non saremo di fronte ad un’opera memorabile, ma c’è tutto quello che serve per garantire allo spettatore un intrattenimento di qualità.
TITOLO ORIGINALE: Carl Hiaasen’s Bad Monkey
DURATA MEDIA DEGLI EPISODI: 50 minuti
NUMERO DEGLI EPISODI: 10
DISTRIBUZIONE STREAMING: Apple TV +
GENERE: Comedy Noir Drama
CONSIGLIATO: a quanti apprezzano lo stile scanzonato e sdrammatizzante degli show di Lawrence (come Ted Lasso) e sono incuriositi dall’idea di vederlo catapultato in un’indagine degna di Chandler, aggrovigliata e imprevedibile.
SCONSIGLIATO: a quanti cercano un racconto adrenalinico e/o un noir classico. Il ritmo sale e scende, i confini di genere sfumano: rimane costante invece la visibilità del prodotto, sempre piacevole.
VISIONI PARALLELE: L’opera nasce sulla base dei romanzo di Carl Hiaasen, che compare anche nel titolo completo: Carl Hiaasen’s Bad Monkey. Il romanzo dello scrittore americano non è disponibile in italiano, ma può essere letto nella versione inglese, insieme all’altro romanzo della serie di Andrew Yancy e cioè Razor Girl. Entrambe le opere hanno ottenuto un buon successo, specie tra il pubblico americano.
UN’IMMAGINE: il protagonista che guarda il mare, rilassato, godendosi la natura e bevendo una birra. Andrew resta però attento a quello che lo circonda e pronto ad intervenire, sia che il problema riguardi un animale selvatico infortunato piuttosto che l’orrenda villa gialla costruita a fianco della sua casa e che rappresenta una possibile minaccia per gli animali della costa.

